Non c’è accordo su quali categorie vaccinare prima, ma sicuramente esistono categorie che rischiano più di altre perché maggiormente a contatto con il pubblico.
L’appello a vaccinare per primi gli addetti del commercio non viene dal sindacato ma dall’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese: “La distribuzione ha garantito alti standard di servizio durante la pandemia. Adesso che è arrivata l’ora di vaccinarsi, però, si trascurano le nostre cassiere. I dipendenti che lavorano in punti vendita dove entrano 1.200-1.500 persone al giorno credo rischino più di un avvocato. Categoria che pure ha avuto la precedenza in alcune Regioni”.
Poi sottolinea: “Sia chiaro, io sono d’accordo sul fatto che gli anziani vadano vaccinati per primi è che l’ordine anagrafico sia il punto di riferimento principale. Ma nello stesso tempo – avverte – commesse e commessi dovrebbero essere considerati alla stregua delle forze dell’ordine e del personale della scuola”.
L’ad prosegue:
“Conad dà lavoro a 65 mila persone. A Codogno durante il primo lockdown c’era solo uno dei nostri punti vendita aperto. Là come altrove commessi e commesse hanno garantito servizi e serenità. Poi bisogna riconoscere che il livello di rischio a cui sono sottoposti è maggiore di altre categorie”.
Sul protocollo sulle vaccinazioni in azienda – firmato anche dall’associazione di rappresentanza di Conad, Ancd – aggiunge:
“Vogliamo vaccinare i nostri dipendenti appena possibile e siamo pronti a farci carico dei costi che questo comporta. Perché i vaccini sono a carica delle Asl, ma tutto il resto è a carico nostro”.
Argomenti: covid-19