Magrini sottolinea che con i due vaccini si sono registrati “casi rarissimi” di trombosi cerebrali “in donne con meno di 60 anni” e aggiunge: È “meglio per il momento” usare i vaccini Johnson&Johnson e AstraZeneca “negli anziani sapendo che potremmo anche usarli se necessario: se avessimo solo questi due vaccini a disposizione li daremmo senza esitazioni a tutti perché i benefici superano di gran lunga i rischi”. A dirlo è Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa – Agenzia italiana del farmaco, in un’intervista al quotidiano La Stampa.
“Si tratta di effetti imprevedibili, la cui causa non è chiara, probabilmente di natura immunitaria o genetica. Sono trombosi in sedi inusuali, non sembrano esserci fattori predisponenti noti, nemmeno l’abbassamento del livello delle piastrine, problema che in teoria dovrebbe dare luogo ad eventi emorragici, cioè l’esatto contrario, o altri fattori della coagulazione”.
Viene poi citato Curevac, vaccino di prossima approvazione.
“Ma nei prossimi mesi avremo anche altre opzioni”, ha assicurato Magrini, “a fine maggio è attesa anche la registrazione del vaccino Curevac che usa la tecnologia dell’Rna messaggero, come Pfizer e Moderna, e che ha dati preliminari molto buoni”.
Il direttore generale Aifa ribadisce:
Johnson&Johnson e AstraZeneca per l’Ema “sono entrambi utilizzabili in tutta la popolazione sopra i 18 anni ma abbiamo seguito quella che anche la Fda americana ha definito una abbondanza di cautela quando ha fermato il vaccino J&J qualche giorno fa per una pausa di approfondimento”.