In seguito a un confronto molto accesso avvenuto su La7 tra il leader delle Sardine Mattia Santori e Davide Faraone di Italia Viva, le Sardine hanno rilasciato una nota in cui denunciano il ‘renzismo camuffato’ della candidata alle primarie del centrosinistra di Bolagna Isabella Conti: “Un tentativo meschino di accreditarsi la quota rosa e civica”, scrive il movimento, che richiama il cavallo di Troia dell’Eneide (“Temo i greci anche quando portano doni”) e scrivono che il faccia a faccia con Faraone dà “la riprova del mimetismo opportunista del partito di Matteo Renzi, che rivendica identità quando c’è da fare la voce grossa in Parlamento e decidere chi sta dentro e chi sta fuori e invece rinnega il proprio simbolo quando c’è da presentarsi agli elettori”.
Continua la nota: “Ci dispiace per Conti, che stimiamo umanamente, ma la sua candidatura è uno strumento nelle mani di persone che non hanno idea di cosa sia Bologna, di come sia stata amministrata e dei passi avanti che dovrà fare nei prossimi cinque anni”.
Come Sardine “abbiamo sempre denunciato i teatrini del Pd e le manovre poco chiare quando ne abbiamo avuto sentore, ma proprio perché siamo indipendenti non possiamo mettere la testa sotto la sabbia rispetto a questo tentativo meschino di accreditarsi la quota rosa e civica da parte di un partito che ha fatto del liderismo e dell’asservimento al capo un marchio di fabbrica”.
Due anni fa Conti “rivendicò il coraggio di restituire la tessera del Pd, ora dovrebbe avere la coerenza di restituire anche quella di Italia viva”, è il guanto di sfida lanciato dalle Sardine: “In caso contrario non ci chiedete di credere a candidature civiche e trasversali che puzzano di renzismo camuffato. Le sardine non abboccano”.
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