Sull’iniziativa storica e culturale sostenuta dal Comune di Usmate Velate, il ‘Kit del nuovo partigiano’, in provincia di Monza e Brianza, è stata montate una “polemica pretestuosa” e una “campagna d’odio”.
Il kit ha l’obiettivo di “far conoscere la storia ai più piccoli, come anche i valori di democrazia e libertà, che sono alla base della nostra Costituzione”.
Lisa Mandelli, sindaca di Usmate Velate, difende l’iniziativa, promossa dalla compagnia teatrale ‘Piccoli Idilli’ con il sostegno del Comune e della Biblioteca Civica ‘Alda Merini’. Mandelli ricorda che il ‘Kit del nuovo partigiano’, si poteva ritirare in biblioteca.
“Non c’è stato alcun indottrinamento, non li abbiamo consegnati nelle scuole”.
I 50 kit, pensati per i bambini fra i 7 e i 12 anni, contengono alcuni gadget, una bandierina italiana e un tesserino per dare ai ragazzi un nome di battaglia, come i partigiani.
Cosa che ha scatenato le critiche delle opposizioni. Ma anche semi di fiori da piantare e un racconto dell’eccidio di Valaperta Casatenovo, a pochi chilometri da Usmate Velate, dove nel 1945 furono fucilati quattro partigiani.
Ma soprattutto il kit è una performance teatrale. Da giovedì e fino a domani un attore della compagnia propone ai 50 partecipanti un’esperienza di piccolo teatro personalizzato, secondo le modalità consentite dai protocolli anti-contagio.
“Sono rimasta amareggiata da questa polemica pretestuosa. Hanno anche detto che inneggiavamo alla lotta comunista. Ovviamente no. Non abbiamo mai parlato di partigiani rossi”, ha sottolineato la sindaca di Usmate Velate. “Mi spiace arrivare alla festa del 25 aprile con questo clima. Significa che non c’è ancora la maturità per festeggiare tutti insieme una festa italiana e di tutti, propedeutica a quella del 2 giugno”.
Le polemiche sul kit hanno anche alimentato una “campagna d’odio”, tanto che agli indirizzi del Comune sono arrivate numerose mail di offese. “Ora valutiamo una denuncia alla polizia postale”, ha detto la Mandelli.
“Arriviamo al 25 aprile senza serenità. Se dopo 76 anni ci sono ancora queste polemiche perdiamo tutti. Mi spiace che qualcuno possa vivere il 25 aprile come una festa divisiva”.
Ma, nonostante le polemiche, nessun passo indietro. “Bisogna ribadire, festeggiare, insegnare e ricordare quello che è successo. Questa è festa di tutti e noi – ha concluso la sindaca – continueremo a festeggiarla, perché c’è il dovere della memoria per chi ha trovato la morte lottando per la libertà”.