Il “caso Grillo” continua a tenere banco, soprattutto perché, al di là delle vicende del video di Beppe Grillo e il terremoto politico che si è generato, c’è un procedimento giudiziario in corso che deve accertare i fatti, analizzare le testimonianze e fare tutte le verifiche necessarie.
Nella vicenda del presunto stupro di gruppo su una ragazza milanese compiuto da Ciro Grillo e altri tre amici nella villa in Costa Smeralda del fondatore del M5s infatti uno dei presunti protagonisti si smarca.
È Francesco Corsiglia, genovese, 22 anni, due settimane fa è stato sentito in procura a Tempio Pausania ed ha raccontato la sua verità.
“Ho avuto un rapporto consenziente con S.J., eravamo solo io e lei, poi mi sono addormentato.
Di ciò che è successo dopo io non so niente”.
È quanto riportano alcuni quotidiani.
Con Ciro Grillo e Francesco Corsiglia sono coinvolti anche Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta. Come gli altri ragazzi, rigetta completamente la contestazione di aver abusato della studentessa di Milano, conosciuta quella notte alla discoteca Billionaire insieme all’amica R.M.
Il racconto di Corsiglia con l’ora in cui sarebbe avvenuto il rapporto metterebbe l’indagato fuori dal rapporto sessuale di gruppo, circostanza da cui il giovane prende completamente le distanze.
Corsiglia ha fatto notare anche di essere l’unico che non compare nelle foto e nei video ritenuti fondamentali dalla procura.
Corsiglia non compare neppure nelle immagini che hanno portato a un secondo capo d’imputazione di violenza sessuale, nei confronti di R.M.: mentre la seconda ragazza era addormentata sul divano, ubriaca, altri due ragazzi si fanno fotografare mentre le avvicinano i genitali.
Una seconda accusa che, sebbene sia distinta dalla prima, potrebbe in qualche modo trascinare con sé anche la prima.
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