L’infermiera milanese 47enne malata di cancro, alla ricerca della madre naturale per un prelievo di sangue necessario per accedere a una cura sperimentale, ha ricevuto la buona notizia: dopo un iniziale rifiuto, la mamma ha accettato di sottoporsi all’esame del Dna.
La vicenda era rimbalzata sui giornali dopo l’appello della figlia, abbandonata da piccola in un orfanotrofio, e il “no” della madre.
Ora Daniela Molinari può tornare a sperare.
Senza il Dna della mamma, le cure per Daniela non potrebbero cominciare. L’ok ai test, scrive il Corriere della Sera, è arrivato anche grazie al personale del Tribunale dei minori di Milano, che si è attivato per aiutare la donna a elaborare un dolore lontano, ma sempre presente: la gravidanza in un contesto di violenza, la decisione di non abortire, l’affido della neonata a un orfanotrofio e il segreto con la nuova famiglia.
Nei giorni scorsi un medico e una psicologa, nella massima discrezione e nel rispetto della richiesta della madre naturale di restare anonima, hanno effettuato il prelievo che permetterà la mappatura genetica. L’incontro tra le due donne, quindi, non ci sarà, ma per Daniela si apre la possibilità di accedere al percorso di cure sperimentali che potrebbe aiutarla nella sua lotta contro il cancro.