Si arricchisce di nuovi elementi l’inchiesta sul presunto stupro avvenuto nella villa di Porto Cervo, in cui uno dei protagonisti potrebbe essere Ciro Grillo, figlio del Garante M5s Beppe.
Alcune chat scambiate tra i ragazzi presenti quella notte raccontano dei rapporti sessuali avvenuti con la raazza italo-norvegese che ha poi denunciato tutto.
“3 vs 1”, “All’inizio sembrava non volesse”, “Ho paura che quella ci abbia denunciato”. Sono queste alcune delle frasi incriminate al vaglio degli inquirenti scambiate nella chat “Official Mostri” fra Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia e gli amici all’indomani della serata nella villa di Porto Cervo in cui nella loro ricostruzione si sarebbe consumato un “rapporto consenziente”; in quella della ragazza italo-norvegese che li ha denunziati invece si sarebbe trattato di “violenza sessuale”.
Nella loro visione della vita quell’esperienza era da raccontare. Sesso in tre con una sola ragazza e poi, quando lei torna a casa, le vanterie con gli amici via chat.
Cose più o meno come queste: «Che è successo?». «È stato forte», oppure «Poi ti dico fra’, so’ stanchissimo». Qualcuno li incalzava: «Ma com’era?», nel senso: era bella o brutta? Risposta: «Mah… niente di che…»
“All’inizio sembrava che non volesse…” è uno dei messaggi incriminati che uno dei ragazzi scambia un amico che vuole sapere.
Poi però lo scenario sembra cambiare perché cominciano a vantarsi della loro performance sessuale.
La voce di lei che «ci stava» diventa un racconto aperto ad esterni e da mescolare alle bevute, al mare, ai festeggiamenti per la maturità appena sostenuta. Sui social o su WhatsApp, nel gruppo «Official Mostri» o nei messaggi diretti: è la narrazione di ore spensierate. È il vanto in quel messaggio — «3 vs 1» — che uno di loro invia agli amici. Ed è un’altra storia rispetto a quella drammatica che racconta lei.
La ragazza infatti racconterà di una violenza consumata ai suoi danni mentre l’amica dormiva sul divano.
Racconterà che l’hanno costretta a bere una bottiglia di vodka e che per questo non è riuscita ad opporre resistenza. Racconterà di uno stupro di gruppo perpetrato dai 3 ragazzi.
«Non è vero», negano in ogni caso gli altri tre a proposito della violenza. «Lei ci stava e ha bevuto da sola un quarto di bottiglia di vodka che era allungata con lemon».
Nelle chat non ci sarebbero riferimenti né alla vodka né a situazioni di violenza. Fra le frasi evidenziate dai magistrati quel «3 vs 1» e poi «ho paura che quella ci ha denunciato», parole che Edoardo scrive a Vittorio il giorno in cui gli sequestrano il telefonino.