Passeggeri contro il mancato distanziamento, ma Italo risponde: "Siamo dotati di una speciale tecnologia"
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Passeggeri contro il mancato distanziamento, ma Italo risponde: "Siamo dotati di una speciale tecnologia"

La compagnia ferroviaria ha montato la tecnologia Hepa per il ricambio dell'aria: ora la capienza è al 50%. Speranza: "Aumenta il livello di sicurezza in questa fase di graduali riaperture"

Il treno Italo
Il treno Italo
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29 Maggio 2021 - 17.48


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Sedersi vicini nei mezzi di trasporto ci pare così strano che adesso è diventato addirittura un motivo di protesta per i passeggeri.

Sui treni Italo alcuni viaggiatori si sono ritrovati spiazzati dal vedersi seduti fianco a fianco con altri viaggiatori, del tutto sconosciuti. Come in era pre-Covid.

Poco male, visto che questo è del tutto legittimo.

“Perché sono seduta accanto a una signora mentre una vocina registrata dice che Italo tiene alla mia salute?” scrive Giulia su Twitter dal Roma-Milano. “Perché sui vostri treni non c’è più il distanziamento fisico?” domanda anche Marta. “Nessuno ci ha avvisati al momento dell’acquisto che la situazione sarebbe stata questa” protestano, davanti al capotreno, i passeggeri. “Io non ci sto! Piuttosto resto in piedi nello spazio comune accanto alle porte” incalza qualcun altro.

Eppure si tratta di una ripartenza, mentre tutta l’Italia vira lentamente verso il bianco.

Entro un mese potremmo ritrovarci senza più restrizioni nelle città e anche sui treni si sta andando gradualmente verso la normalità.

Ma c’è di più, perché come spiegato anche dal capotreno e dal personale a bordo,

Italo ha investito 50 milioni di euro per adottare sui suoi treni ad alta velocità la stessa tecnologia per il ricambio dell’aria che c’è sugli aerei, dove il distanziamento fisico tra un passeggero e l’altro con posti lasciati vuoti non c’è mai stato.

Si chiama Hepa (High Efficiency Particulate Air filter) e Italo è stata la prima azienda al mondo a installare questi filtri su convogli a rotaia.

Il sistema prevede che l’aria filtrata viene integrata con quella prelevata dall’esterno dando vita ad un flusso completamente rigenerato ogni 3 minuti. E la sicurezza rispetto agli aerei, spiegano da Italo, è anche maggiore perché sui treni i sedili sono più distanziati tra loro (del 20%) e il volume d’aria disponibile per singolo passeggero è il doppio.

“In questo modo – assicurava Italo a metà maggio, quando ha comunicato la novità circa i filtri dell’aria – è quindi possibile rispondere al meglio alla domanda di trasporto, aumentando gradualmente il tasso di riempimento dei treni”.

Ora, dicono dall’azienda, invece del 50% dei posti occupati la media è del 70%. Ecco perché nei vagoni ci si può trovare seduti accanto a sconosciuti.

Qualche viaggiatore resta perplesso: “Vogliono solo guadagnare”.

Anche il ministro Roberto Speranza, da sempre schierato sulla linea del rigore e della prudenza nella gestione della pandemia, aveva plaudito all’investimento della compagnia ferroviaria: “Si va nella direzione giusta – aveva detto il 26 maggio da Roma – e si risponde alla richiesta di aumentare il livello di sicurezza in questa fase di graduali riaperture”.

 

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