Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al corpo diplomatico accreditato in Italia ha sottolineato che “La concezione di un bene comune, più importante di ogni particolarismo, ci ha portato ad essere convintamente parte della Unione Europea, elemento imprescindibile della nostra stessa identità nazionale”.
L’inno d’Italia eseguito dall’orchestra dell’accademia nazionale di Santa Cecilia, un mega palco tricolore montato nel cortile d’onore del Quirinale con alle spalle il torrino.
Si sono aperte così le celebrazioni alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel Cortile d’onore del palazzo del Quirinale.
Il concerto, in onore del corpo diplomatico accreditato presso lo Stato italiano, è eseguito dall’orchestra diretta dal Maestro Jakub Hrůša. Il programma prevede musiche di compositori europei dedicate all’Italia (Britten, Berlioz, Mendelssohn, J. Strauss, Martinu, Cajkovskij) e una performance di Roberto Bolle che si esibirà con Virna Toppi (Pas de deux, da “L’altro Casanova” su musiche di Antonio Vivaldi). Mattarella è arrivato accompagnato dalla figlia Laura e ha aperto l’evento con il suo saluto.
“La terribile esperienza della pandemia e dei suoi effetti ha reso evidente la profonda interdipendenza dei destini dei nostri popoli: soltanto efficaci forme di coordinamento si sono dimostrate utili per contrastarla e sconfiggerla”.
Ha proseguito Mattarella. “Questa cooperazione sostiene le opportunità offerte da una nuova stagione di ripresa e rinascita, civile ed economica. Un nuovo inizio per una comunità internazionale che voglia affrontare con successo le sfide della sostenibilità dei modelli di vita e della lotta alle disuguaglianze – ha aggiunto -. Mi permetto di invitare, a questo fine, a trovare le tante ragioni di un impegno condiviso, che non attenua le differenze, ma unisce gli sforzi di tutti contro i nemici dell’umanità”.
“Il progresso realizzato dalla Repubblica Italiana in questi settantacinque anni è stato straordinario. Ci ha accompagnato una condivisione di valori e di prospettiva con le numerose nazioni con cui abbiamo cooperato. E’ questa dimensione del multilateralismo – radicata nella nostra Costituzione – che ha espresso l’autentica vocazione del nostro Paese: contribuire a realizzare un mondo in pace, in cui i diritti della persona e dei popoli trovino piena attuazione, secondo regole assunte dalla comunità internazionale. Si tratta di diritti inalienabili e indivisibili. Ogni atto di forza contro di essi danneggia la causa della pacifica coesistenza e del sereno sviluppo di relazioni basate sul rispetto del diritto internazionale”.
“La nascita della Repubblica Italiana, nel 1946, segnava anch’essa un nuovo inizio: la edificazione di una casa comune, basata sulla libera sottoscrizione di un patto di cittadinanza da parte dei cittadini e, per la prima volta, delle cittadine. Sulle macerie il popolo italiano, i popoli d’Europa, i popoli del mondo, si proposero di non ripetere gli errori del passato. Non sempre vi siamo riusciti. Ma la spinta alla rinuncia della guerra, come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, è stata allora, e rimane, robusta e forte. E’ un disegno incompiuto, per il quale moltiplicare gli impegni comuni. Con questa convinzione e in questa prospettiva auguro a tutti buona Festa della Repubblica Italiana”. Con questa riflessione il presidente ha chiuso il suo discorso al corpo diplomatico accreditato in Italia riunito nel cortile d’onore del Quirinale.
“Ringrazio il Maestro Jakub Hrusa e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che ci offriranno uno splendido momento. Grazie a Roberto Bolle che, insieme alla bravissima Virna Toppi, dona al Quirinale, in una eccezionale ‘prima’, l’espressione artistica del balletto”, ha detto il Capo dello Stato. “Desidero ricordare, in questa occasione, una grande figura della cultura italiana, Carla Fracci, che, con le sue doti straordinarie, ha reso lustro al mondo della danza a livello internazionale. Rivolgo un saluto ai presenti e a quanti seguiranno questo evento attraverso la radio, la tv, la rete del web”, ha aggiunto.
In precedenza il presidente della Repubblica ha scritto un messaggio ai prefetti d’Italia. “Della comune tensione alla ripresa, sono indice, in particolare, gli sforzi profusi sul territorio per assicurare efficienza alla campagna vaccinale, un ritorno a condizioni di normalità in ambito scolastico e il graduale riavvio di tutte le attività economiche, sociali, culturali. Il Paese è ora di fronte ad opportunità di ampio respiro, grazie anche alle pianificazioni e agli investimenti a livello europeo”.
“La comunità nazionale, che intraprende il delicato percorso verso il definitivo superamento del periodo emergenziale, celebra quest’anno la ricorrenza del 2 giugno nel segno dell’impegno collettivo per il rilancio del Paese e della ricerca di nuove prospettive di sviluppo e modernizzazione”.
Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella in un messaggio ai Prefetti d’Italia.
“Se ora possiamo guardare con maggiore fiducia al futuro, è soprattutto grazie alla ricchezza di risorse che il Paese ha saputo trovare o riscoprire e all’apporto unitario che ciascuno, non senza sacrificio, ha offerto”, ha aggiunto il capo dello Stato.
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