Una tragedia, in qualche modo annunciata. Un anziano e due fratellini di 3 e 8 anni anni sono morti in seguito a una sparatoria avvenuta vicino al Consorzio Colle Romito ad Ardea, nei pressi di Roma. I soccorritori hanno a lungo tentato di salvare i due bambini, le cui condizioni erano apparse fin da subito gravissime. Ad aprire il fuoco è stato un uomo di 35 anni, che dopo la sparatoria si è barricato in casa per ore e alla fine si è suicidato.
“Fatti tutti gli sforzi possibili” – “Il primo a non farcela è stato il più piccolo, poi purtroppo è mancato anche il secondo bambino. Gli operatori intervenuti sul posto hanno impiegato tutti gli sforzi possibili per salvare le vittime con ripetuti tentativi di rianimazione, ma la situazione è apparsa fin da subito compromessa”. Lo ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Sono profondamente scosso per l’accaduto ed esprimo tutto il mio rammarico e le più sentite condoglianze ai familiari e all’intera comunità di Ardea che oggi vive un terribile lutto per questa tragedia”, ha aggiunto.
“Tragedia per futili motivi – “Tutte le persone coinvolte sono residenti del Consorzio, compresa la persona che ha sparato. Ho fornito tutte le indicazioni necessarie ai carabinieri, spero che venga preso al più presto”, ha detto il sindaco di Ardea, Mario Savarese, secondo cui la tragedia sarebbe avvenuta “per futili motivi”. I due bimbi, al momento degli spari, stavano giocando davanti a casa, mentre l’anziano, che secondo il primo cittadino sarebbe il nonno dei due piccoli, passava in bicicletta. Il padre dei bambini, ha riferito Savarese, è ai domiciliari nel comprensorio, e tra lui e l’aggressore ci sarebbe un rapporto di parentela.
“L’aggressore persona instabile” – L’uomo che ha sparato “è una persona instabile, che ha manifestato in precedenza dei comportamenti ostili, non si può certo dire che sia una persona normale”, ha detto il sindaco di Ardea, Mario Savarese.
“Ha messo in atto minacce a cui nessuno aveva dato credito e la reazione è stata sconsiderata e atroce. I motivi sono futili, non ce ne sono di altra natura, se non di litigi tra vicini. Dev’essere stata una questione di pochi minuti poi degenerata”, ha aggiunto.
Il racconto del presidente del Consorzio – “Quando abbiamo sentito l’esplosione pensavamo fosse un petardo esploso da qualche bambino. Poi ci siamo avvicinati alla zona e abbiamo scoperto che invece erano colpi di pistola”. E’ il racconto fatto dal presidente del consorzio Colle Romito, Romano Catino. “Abbiamo subito chiamato le forze dell’ordine che sono arrivate molto presto. Poi ho mandato subito un messaggio nella chat del consorzio per invitare tutti a restare in casa. Per fortuna molti dei consorziati erano al mare. La famiglia dell’omicida era conosciuta nel quartiere per episodi di molestie e degrado. Più volte sono stati segnalati alle forze dell’ordine. Basti pensare che una persona della nostra vigilanza interna ha il compito di tenere d’occhio quella villetta”, ha aggiunto.