Alex Zanardi, un anno dopo l'incidente: "Nessun miglioramento cruciale, ma la fibra è buona"
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Alex Zanardi, un anno dopo l'incidente: "Nessun miglioramento cruciale, ma la fibra è buona"

Il figlio Niccolò: “Siamo un po’ stressati anche per questo, ma non perdiamo le speranze"

Alex Zanardi
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18 Giugno 2021 - 08.42


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Era il 19 giugno 2020 ed oggi è passato esattamente un anno da quando Alex Zanardi, in sella alla sua handbike, è finito contro un camion sulla provinciale tra Pienza e San Quirico nel senese.
Un anno in cui il campione sportivo ha cmabiato cinque ospedale e ha subito una decina di interventi. “Come sta? Non lo sappiamo. È sempre lì. Nessuna novità, niente di niente. Siamo anche un po’ stressati per questo, non ci sono grandi cambiamenti – ha raccontato il figlio Niccolò – Noi non perdiamo le speranze, la fibra è buona”.
Un anno fa il ragazzo aveva pubblicato la foto su Instagram mano nella mano con il padre e aveva scritto: “Io questa mano non la lascio. Dai papà, anche oggi un piccolo passo avanti”. 
Ora Zanardi è ricoverato all’ospedale di Vicenza, nell’Unità gravi lesioni e il direttore della neurochirurgia di Padova, Franco Chioffi, che l’ha avuto in cura sei mesi ha spiegato: “Adesso è fuori dal letto, l’hanno messo in poltrona”.
Nel reparto di Neurochirurgia di Padova Zanardi è stato operato quattro volte, per due problemi di tipo cerebrale.
“Con il collega Piero Nicolai di Otorinolaringoiatria li abbiamo risolti. Era importante farlo perché ostacolavano la piena ripresa” afferma il professor Chioffi. 
Nel reparto di Padova Zanardi ha vissuto la prima fase della riabilitazione, effettuata non solo con strumenti medici, ma anche con le canzoni del suo cantautore preferito, Venditti.
È la moglie Daniela, da sempre vicino a lui, che gliele faceva ascoltare per cercare di innescare in lui una piccola reazione. Zanardi è vigile, ma le sue interazioni con il mondo circostante sono ridotte al minimo. 
Intanto la Procura di Siena ha chiesto l’archiviazione per l’unico indagato per l’incidente dello scorso 19 giugno, Marco Ciacci, 45 anni, che si trovava alla guida dell’autocarro contro cui si è scontrato Zanardi durante una staffetta di solidarietà.
La procura ha sostenuto come non ci sia “alcun nesso causale tra la condotta del conducente del tir e la determinazione del sinistro stradale”.
Secondo la famiglia di Zanardi però il camionista ha invaso anche se di poco la corsia. L’avvocato Carlo Covi si è opposto alla richiesta di archiviazione e ha chiesto al giudice di riaprire le indagini con ulteriori accertamenti tecnici sulla dinamica dell’incidente.

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