Il trauma è ancora forte e chissà se sarà mai superato: l’ecatombe della Val Seriana, durante la prima ondata di Covid19, è rimasto un trauma difficile da superare, anche se la provincia di Bergamo è da molto tempo ormai quasi Covid-free e la Lombardia ha finalmente contato zero morti, ieri, dopo nove mesi.
“E’ da qualche mese che i numeri da noi sono buoni, ma la prudenza continua a essere alta. Nonostante l’allentamento delle misure di contenimento, io lo noto tra i miei cittadini: la maggior parte indossa ancora la mascherina”, spiega Camillo Bertocchi, il sindaco di Alzano Lombardo, la piccola cittadina che non diventò ‘zona rossa’ nonostante il suo ospedale fosse già un primo piccolo focolaio di malati infettati con il virus.
“C’è voglia di ripartire, c’è da tanto tempo: le manifestazioni culturali e aggregative sono ripartite però è una ferita che sarà difficile rimarginare. Il dolore è stato forte e sarà difficile da dimenticare. Di ondate ne abbiamo subite tre e ci impongono prudenza”.
Il senso di precarietà resta: “Non sappiamo – dice Bertocchi – cosa accadrà a settembre e cosa ci potrà riservare la variante Delta. Prudenza forse anche per non incappare in una delusione”.
Ad Alzano, in particolare, i morti del 2020 furono 240, circa 120 in più di quelli registrati nel 2019. “Questo è quello che è stato tracciato, poi è difficile dire quanti sono morti effettivamente di Covid, sicuramente sono più di cento i decessi in più”.
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