C’è qualcosa che fa molto riflettere: a parti invertite il marocchino che avesse sparato ad un assessore italiano sarebbe stato lasciato così libero di fare?
“Hai visto che ha fatto per darmi un calcio in testa? L’importante è quello, che hai visto che stava dandomi un calcio in testa”.
Così è stato registrato Massimo Adriatici, mentre poco dopo i fatti si rivolgeva a un testimone interrogato da un militare dell’Arma che ricostruiva la sparatoria in seguito alla quale è morto il trentanovenne Youns El Boussettaui.
Le immagini sono riprese da un video girato martedì 20 luglio scorso, e recuperato in esclusiva dall’agenzia di stampa LaPresse, che mostra il piazzale antistante il Bar Ligure di piazza Meardi, luogo della sparatoria.
Dal filmato si può vedere l’intervento dei sanitari del 118 che stanno soccorrendo il giovane ferito, mentre l’assessore Adriatici passeggia con il cellulare in mano per la scena del crimine parlando con i carabinieri. Ad un certo punto rivolgendosi ad un testimone interrogato da un militare dell’Arma gli dice: “Hai visto che ha fatto per darmi un calcio in testa? L’importante è quello, che hai visto che stava dandomi un calcio in testa”. Secondo quanto riferisce un testimone, l’assessore in quel momento era ancora in possesso dell’arma con cui aveva da poco fatto fuoco.
“Che vergogna vedere un indagato all’interno di una scena del crimine che la gestisce come meglio crede”. Anche Debora Piazza, legale della famiglia El Boussettaui, commenta le immagini raccolte dall’agenzia di stampa LaPresse.
Non solo parla con gli operanti come se fosse lui il capo, ma si avvicina anche ad un testimone oculare e gli dice quello che deve dire. Il tutto con il mio assistito sdraiato a terra appena attinto da un colpo di pistola che si sta lamentando, perché si sentono i lamenti nel video, mentre a breve morirà. L’unica cosa che posso dire è che schifo”, conclude Piazza.