Tanti i nodi da sciogliere e le incognite da risolvere per l’approvazione del Green Pass: le discussioni più grandi riguardano i luoghi in cui deve essere applicato e la data di avvio. Con buona pace della destra e dei complottasti che hanno sfilato.
Per contrastare l’aumento di contagi da coronavirus, il governo studia le misure per scuola e trasporti.
Sul tavolo c’è l’ipotesi di introdurre il Green pass (che dal 6 agosto sarà obbligatorio per ristoranti al chiuso, palestre ed altro) anche per i trasporti a lunga percorrenza (treni, aerei e navi).
L’incognita resta da quando: già da agosto o a partire da settembre? Inoltre si sta valutando eventuali obblighi del vaccino per i docenti.
Certificato verde anche per i trasporti a lunga percorrenza? – In vista del rientro tra i banchi a settembre, mercoledì sarà presentato il Piano Scuola alle Regioni e nello stesso giorno potrebbe essere quindi prevista l’apposita cabina di regia e un Cdm che riguarderà, oltre all’esame del documento del ministero dell’Istruzione, anche altri provvedimenti sul Green pass, come l’introduzione – ma non c’è ancora certezza sulla data dell’entrata in vigore della misura – dell’obbligo del certificato verde anche per i trasporti a lunga percorrenza.
Per il trasporto locale si valuta il potenziamento delle corse – Il certificato verde non sarà comunque necessario per il trasporto pubblico locale, ma alle Regioni è stato chiesto un piano dettagliato sul potenziamento dei mezzi pubblici: l’intenzione è di aumentare il numero delle corse, visto che l’80% della capienza non è sufficiente a garantire distanziamento su metro e autobus.
L’85% dei prof è immunizzati o in attesa del richiamo – Non è escluso inoltre che possa riaprirsi il dibattito sul Green pass obbligatorio anche per alcune categorie professionali. Resta prudente al momento la posizione del governo sull’obbligo del vaccino per il personale scolastico.
Con l’85% dei prof immunizzati o in attesa del richiamo, l’ipotesi prevalente è di aspettare ancora almeno fino al 20 agosto (contando di sfondare la quota del 90% di vaccinati) prima di adottare eventuali provvedimenti forti.
Eventuali misure ad hoc dove il numero di docenti immunizzati è basso – L’ipotesi più probabile è che il governo decida di intervenire con provvedimenti mirati, prima dell’avvio del nuovo anno scolastico, solo in quelle aree dove il numero di insegnanti immunizzati risulta troppo basso.
Sono quattro le Regioni, oltre alla Province autonome di Trento e Bolzano, dove l’adesione del personale scolastico è molto sotto alla media nazionale.
Si tratta di Liguria (dove risulta vaccinato il 39,82% di prof e dipendenti), Sicilia (53,16%), Calabria (64,25%) e Sardegna (66,48%).