Le cose potrebbero essere tranquille: uno si vaccina, protegge se stesso e gli altri e la pianta di confondere la libertà con l’egoismo e il diritto a infettare il prossimo.
“Ho appena incontrato i sindacati, che sono liberi di esprimere le loro posizioni. Ma il green pass non è assolutamente uno schiaffo al personale della scuola e mi dispiace che qualcuno lo abbia interpretato cosi'”.
A dirlo il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. Che spiega: “Il governo dice ‘si riapre in presenza e in sicurezza’ e chiede una grande azione collettiva. Ringrazio tutti gli insegnanti perché abbiamo concluso l’anno scolastico con 540 mila ragazzi che hanno fatto gli esami di maturità e 576 mila gli esami di terza media, senza un problema. All’appuntamento con una misura che garantisce i più fragili arriviamo con una risposta straordinaria del personale della scuola, che al 90% ha aderito alla vaccinazione su base volontaria e che io ringrazio. Resta un 10%”.
E alla domanda se sospendere dallo stipendio i docenti senza green pass non sia una sanzione troppo dura, Bianchi risponde: “Chi ha problemi particolari di salute sarà escluso dal green pass e chi non vuole vaccinarsi sarà invitato a fare il tampone”.
Salvini ne esce sconfitto? “Abbiamo discusso e lavorato moltissimo tutti insieme, in grande armonia. L’accordo unanime raggiunto nel governo non è la vittoria dell’uno sull’ altro, ma una grande azione che coinvolge tutto il Paese. Su salute e scuola non ci si può dividere”.
Quanto alle vaccinazioni nella fascia dai 12 ai 19 anni dice: “Abbiamo chiesto l’accelerazione della campagna vaccinale per i giovani e ottenuto dal commissario Figliuolo la rassicurazione che le dosi ci sono”.
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