Il Rave sul lago di Mezzano che non si riesce a fermare: Salvini e Meloni contro Lamorgese
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Il Rave sul lago di Mezzano che non si riesce a fermare: Salvini e Meloni contro Lamorgese

Mega raduno nel Viterbese, al quinto giorno, presenti 6.500 ragazzi. Procura indaga su decesso di un 25enne. "Viminale immobile, schiaffo al buonsenso"

Rave Party sul lago di Mezzano
Rave Party sul lago di Mezzano
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18 Agosto 2021 - 16.21


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È il quinto giorno consecutivo del mega rave party illegale organizzato tra il Lazio e la Toscana, nei pressi del lago di Mezzano.
E le forze dell’ordine discutono su come gestire la situazione. Durante il party a cui hanno partecipato circa 8mila persone è morto anche un ragazzo di 25 anni, il cui corpo è stato trovato nelle acque del lago.
“Troppo rischioso intervenire per uno sgombero, al momento si monitora e si evitano nuovi arrivi” sostengono i funzionari della polizia.
Ma Salvini e Meloni attaccano il ministro Lamorgese: “Viminale immobile, è uno schiaffo al buonsenso degli italiani”.
“Chi oggi grida allo scandalo e sollecita interventi coatti, sappia che sta insistendo su una soluzione dove la possibilità di avere feriti gravi o eventi letali è una concreta probabilità. Per questo, il nostro giudizio sull’operato del Questore è assolutamente positivo e gli rivolgiamo la nostra solidarietà e vicinanza″.
Il portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia Girolamo Lacquaniti difende in una nota la scelta del non intervento coatto sul party.
“L’idea di una resa dello Stato non ci sembra coerente con quella che è una scelta (secondo noi correttissima) di evitare scenari di straordinario rischio” spiegano i funzionari della polizia.
Secondo le forze dell’ordine un intervento sarebbe troppo rischioso perché “il terreno privato (non pubblico), oltre ad essere particolarmente vasto è stato occupato da decine di tir e vede la presenza di migliaia di persone, in più è presente vegetazione secca, facilmente infiammabile”.
“In uno scenario di questo tipo l’intervento prevederebbe un uso della forza che dovrebbe tenere conto dei rischi connessi al movimento di mezzi pesanti tra la folla. In più l’uso dei lacrimogeni rischia d’innescare incendi con esiti drammatici″ commenta Lacquaniti. Il Funzionario di polizia difende il ruolo delle autorità, “che hanno già portato all’allontanamento di 1.500 soggetti”.
“Siamo consapevoli che le immagini di Viterbo appaiono uno schiaffo alla situazione che viviamo tutti, ma, sotto il profilo tecnico operativo è giusto sottolineare che altre soluzioni contengono concreti rischi di danni molto peggiori – ha sottolineato Lacquaniti – Inoltre, l’azione di persuasione dell’Autorità di Pubblica Sicurezza ha portato, ad oggi, all’allontanamento dall’area di circa 1.500 soggetti”.
La Questura di Viterbo fa sapere di avere l’intenzione di interrompere il party prima di lunedì, il giorno in cui in teoria l’evento dovrebbe concludersi.
“Il rave, nell’intenzione dei partecipanti, sarebbe dovuto finire lunedì prossimo, ma non li faremo arrivare a quella data. Già da ieri è cominciato il deflusso e diverse persone se ne stanno andando oggi”.
Ma il leader della Lega e la presidente di FdI continuano ad attaccare il ministro Lamorgese, sottolineando come non abbia dato l’ordine di sgomberare il campo. “Nonostante un morto, l’appello di sindaco e cittadini e i rischi enormi per la sicurezza e la salute, da giorni migliaia di persone restano assembrate senza autorizzazione per un rave nel Viterbese: è uno schiaffo al buonsenso e agli italiani che rispettano le regole eppure il Viminale è immobile” dichiara Salvini.
“La Lega presenterà una interrogazione. Lamorgese cosa dirà questa volta? Che il dossier è sul tavolo di Draghi o che si aspetta un aiuto dall’Europa?” continua, critico, il leader della Lega. Dello stesso parere anche Giorgia Meloni.
“Sono cinque giorni che va avanti il rave party di Mezzano (Viterbo) tra droga, alcol e illegalità. Nonostante sia anche morto un ventiquattrenne, nessuno è ancora intervenuto a sgomberare il campo. Lamorgese, ma dove sei?” scrive su Facebook la presidente di Fratelli D’Italia. 
A sostenere l’“incapacità dello Stato” di intervenire sull’evento abusivo erano stati anche i sindaci dei territori circostanti.
“Nel prendere atto con profonda amarezza che lo Stato non si sia dimostrato capace di prevenire, per di più durante una pandemia da Covid-19 in corso dal 2020, una clamorosa manifestazione di illegalità da ogni punto di vista, noi sindaci riteniamo che a oggi non sia stato assicurato un adeguato e continuo controllo dei territori di questi tre Comuni” hanno affermato i sindaci di centri della vicina provincia di Grosseto, come Manciano, Pitigliano e Sorano. I
tre sindaci hanno chiesto “un impiego straordinario di forze dell’ordine” e “un maggiore impegno anche da parte della Prefettura di Grosseto”.
La Procura di Viterbo intanto ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla morte del ragazzo di 25 anni, avvenuta lo scorso 16 agosto.
Nel fascicolo, coordinato dal procuratore Paolo Auriemma, si procede per morte come conseguenza di altro reato.
Il corpo del giovane è stato trovato nelle acque del Mezzano, dove il ragazzo era stato visto immergersi. I magistrati sono in attesa dei risultati dell’autopsia disposta per accertare le cause del decesso. 
E sono cinque giorni consecutivi che prosegue l’evento non autorizzato. Il party, cui partecipano migliaia di giovani da tutta Europa, è in corso nelle campagne di Valentano (Viterbo) dalla notte fra il 13 e il 14 agosto.
Le forze dell’ordine stanno controllando da giorni la zona a ridosso del terreno per impedire nuovi accessi.
Ci sarebbe una seconda vittima non confermata. E poi ci sono due ragazze che hanno denunciato di essere state stuprate e almeno tre giovani portati in ospedale in coma etilico, e ancora  un positivo al Covid accertato.
Inoltre, stando a ciò che riporta una ragazza che partecipa al party, la sera della morte del ragazzo 25enne, all’interno del rave, una ragazza avrebbe partorito. Secondo la testimone, ora all’interno party “la situazione è tranquilla”.
“C’è stata paura nei giorni successivi alla morte del ragazzo. Sapevamo che sarebbe stato meglio evitare di fare il bagno nel lago, ci avevano avvisato due giorni prima dell’arrivo – ha raccontato la giovane – La morte, ovviamente, sconvolge sempre tutti. Le persone dicevano ‘stacchiamo adesso o andiamo avanti anche nel rispetto di chi ha fatto tanti chilometri’, perché c’erano delle persone dalla Finlandia, dalla Repubblica Ceca, dall’Andalusia”.
Nel campo di grano a Valentano in effetti le casse acustiche continuano a diffondere la musica.
Il gruppo non accenna ad interrompere la festa così come più volte è stato chiesto di fare dalle forze dell’ordine che cinturano la zona sia sul fronte laziale e che toscano. Quasi nessuno dei partecipanti porta la mascherina.
Si stima che nell’area prospiciente al lago Mezzano siano ancora presenti circa 6.500 persone.
Da ieri però nessuno ha tentato di avvicinarsi all’area, così come avveniva i giorni scorsi. Al contrario, sono molti quelli che, per lo più in camper, cominciano a lasciare l’area. Tutte le automobili che stanno abbandonando la zona vengono controllate dalle forze dell’ordine.
In particolar modo, la Guardia di finanza in questo momento sta presidiando l’ingresso principale.
La situazione intanto appare abbastanza tranquilla. I partecipanti al rave dormono nei camper, nelle roulotte o in tenda, molti accompagnati dal proprio cane. Non si registrano disordini.
La zona è presidiata dall’alto da un elicottero della Guardia di finanza, mentre alcune pattuglie della Polizia di Stato stanno circolando lungo il perimetro. Un camion dei vigili del fuoco, invece, staziona a pochi metri dal cuore della festa. 
Il rave party illegale sta provocando gravissimi danni all’ambiente e all’agricoltura. Fagiani, cormorani, caprioli, animali solitamente tenuti liberi al pascolo, un intero ecosistema che rischia di essere pesantemente danneggiato.
“Siamo preoccupati per la fauna della zona e il lago di mezzano” commenta su Repubblica il presidente regionale di Fare Verde, Silvano Olmi.
“Sono stati installati sei palchi, alcune cucine da campo e vi sostano un migliaio di camper e roulotte. Inoltre, la musica a tutto volume e la massiccia presenza di automezzi e persone, disturba la fauna e crea gravi problemi al vicino lago di Mezzano dove è annegato un ragazzo”.
“Quando se ne andranno – ha concluso – a noi non resterà altro da fare che contare i danni e spendere soldi pubblici per riparare lo sfregio fatto al territorio e all’ecosistema”. “Hanno distrutto un gioiello”, dice sconsolato il proprietario dell’area, Piero Camilli.

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