Il sindaco leghista ricorda le vittime del femminicidio con una targa maschilista
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Il sindaco leghista ricorda le vittime del femminicidio con una targa maschilista

A Motta Sant'Anastasia la giunta ha inciso su una panchina rossa la frase: "Il valore di un uomo lo vedi nel sorriso della donna che ha accanto". Polemica

La panchina con la targa maschilista a Motta Sant'Anastasia
La panchina con la targa maschilista a Motta Sant'Anastasia
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28 Agosto 2021 - 12.24


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La volontà di fare qualcosa che avesse un significato alto per la parità di genere c’era, ma anche stavolta proprio non sono riusciti a non mostrare il loro maschilismo e l’idea di una donna subordinata.

Per l’ennesima volta la figuraccia della Lega è nazionale. “Il valore di un uomo lo vedi nel sorriso della donna che ha accanto”.

Queste parole, incise sulla targa della panchina rossa allestita a Motta Sant’Anastasia (Catania), all’indomani dell’omicidio di Vanessa Zappalà, la 26enne uccisa ad Aci Trezza dall’ex, hanno scatenato la polemica.

Nel mirino il sindaco della cittadina, Anastasio Carrà, e la sua giunta. “Quella frase maschilista non può rendere onore alle vittime di femminicidio”, è l’accusa mossa da associazioni, cittadini e consiglieri dell’opposizione.

“Non credo si possano scegliere parole peggiori per commemorare le vittime del femminicidio”, si legge nella pagina Facebook “Laboratori di genere”.

Dura anche la posizione del consigliere Danilo Festa, che sempre sui social, prende le distanze dalla vicenda.

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“Ringrazio l’Amministrazione leghista di non avermi coinvolto nella realizzazione di questa imbarazzante targa, – scrive il consigliere Festa. – Oltre a inserire i nomi di battesimo dei singoli consiglieri di maggioranza, consegnando al paese un messaggio di parte (per non dire propagandistico) e non universale (così come dovrebbe essere), si utilizza una frase che pone al centro l’uomo e il suo “valore” quantificato dal sorriso di una donna, magari intenta a esprimere il proprio valore, sottaciuto e meno importante di quello dell’uomo, pulendo casa o lavando i piatti. Una frase banale e dannosa. Lo dico sempre, le parole sono importanti e lo sono molto più dei gesti. Purtroppo c’è ancora tanta strada e tanto lavoro da fare”.

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