La faccia bella dell’Italia, quella di cui dobbiamo andare più fieri all’estero, ma non solo: un esempio di solidarietà in una nazione che sta crollando sotto i colpi dei talebani.
E adesso che il suo lavoro da fare è finito, il ritorno nel suo paese, prima della prossima missione in giro per il mondo.
Nel volo dall’Afghanistan in arrivo a Roma c’è anche il console Tommaso Claudi.
E’ stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a renderlo noto con un post Instagram nel quale ha condiviso una foto del diplomatico italiano a bordo dell’ultimo C-130 in volo da Kabul.
Il volto dell’Italia – Negli ultimi giorni Tommaso Claudi è diventato famosissimo sul web, dove sono circolate le foto nelle quali appare impegnato ad aiutare un bambino, spaventato e in lacrime, a superare un muro all’interno dell’aeroporto di Kabul. Ultimo diplomatico italiano rimasto nel Paese riconquistato dai talebani, si è impegnato senza sosta nelle operazioni di evacuazione da Kabul di concittadini e afghani. Salendo agli onori della cronaca e diventando l’immagine di un intero Paese, l’Italia, impegnata in prima linea nelle operazioni di aiuto all’Afghanistan.
Il popolo italiano vi sarà grato – “Tutto il popolo italiano vi sarà grato per quello che avete fatto” ha scritto Di Maio nel post, riferendosi anche all’ambasciatore Pontecorvo, in volo con Claudi sullo stesso mezzo, e ai carabinieri del Tuscania che erano rimasti ancora sul posto.
“Sono state giornate infinite e di grande sacrificio per i nostri diplomatici e militari. Sul campo, fino all’ultimo istante utile, hanno aiutato migliaia di civili afghani, a partire da donne e bambini, a lasciare il Paese, oltre a tutti gli italiani che hanno scelto di tornare a casa”.
Poi, rivolgendosi anche al Ministero della Difesa e all’intelligence, ha concluso: “Tutti insieme hanno fatto un lavoro immenso, di cuore, e hanno dimostrato di essere una grande squadra che ha messo passione, impegno e altruismo al primo posto. Ogni vostro singolo sforzo ha permesso di salvare vite umane. Siamo orgogliosi di voi. Grazie di tutto, adesso vi aspettiamo in Italia”.
Resto finché c’è bisogno – “Questo è il mio lavoro. Questo è il mio posto” ha detto Tommaso Claudi senza aspettarsi tutto quel clamore dopo la fotografia che lo ha reso famoso. “Il nostro unico lavoro era andare su quel muro per portare assistenza ai cittadini afghani in stato di necessità. Ecco, se devo dire che c’è un significato in quella fotografia, è quello della squadra”.
Il giovane console, 31 anni tra poco, sottolinea il lavoro di gruppo: “C’è il mio ministero, c’è la Difesa, c’è l’intelligence”. Il bambino ritratto nella fotografia “è poi stato consegnato ai famigliari, sono sani e salvi”.