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Un altro incredibile caso di danno all’erario ( e soprattutto ai cittadini) è avvenuto nell’azienda partecipata del comune di Roma.
Da un anno e mezzo la capostazione del gruppo Atac non si presentava al lavoro perché in malattia. La donna infatti continuava a spedire certificati medici mentre in realtà si trovava nell’arcipelago spagnolo a gestire la sua seconda attività: un bed and breakfast a Puerto Rico, nel sud di Gran Canaria.
Da un anno e mezzo la capostazione del gruppo Atac non si presentava al lavoro perché in malattia. La donna infatti continuava a spedire certificati medici mentre in realtà si trovava nell’arcipelago spagnolo a gestire la sua seconda attività: un bed and breakfast a Puerto Rico, nel sud di Gran Canaria.
Da ormai diciotto mesi circa la donna incassava l’assegno mensile spedito dall’azienda di trasporti romana, a cui ha iniziato a darsi malata poco prima dell’inizio del lockdown, a febbraio 2020.
A mettere in scacco matto la donna sono stati però i social, a cui non ha saputo resistere. Con un post su Facebook la capostazione ha ostentato la nuova vita inserendo nella didascalia anche il link del bed and breakfast. “Voglia di sole e relax? What else? Che altro? Contattaci per informazioni” ha scritto sotto la foto di una casa vacanze.
A mettere in scacco matto la donna sono stati però i social, a cui non ha saputo resistere. Con un post su Facebook la capostazione ha ostentato la nuova vita inserendo nella didascalia anche il link del bed and breakfast. “Voglia di sole e relax? What else? Che altro? Contattaci per informazioni” ha scritto sotto la foto di una casa vacanze.
A riportare la vicenda è Il Messaggero che sottolinea come la Direzione del Personale abbia avviato un’indagine interna mentre l’Inps ha dichiarato come i certificati ricevuti non fossero originali ma solo copie.
E’ partita così la prima azione disciplinare per “atti non conformi” a cui è seguita una contestazione per doppio lavoro, vietato dal regolamento aziendale. Nell’articolo si ricorda poi come Atac incassi ogni anno oltre mezzo miliardo di euro dal Comune, a cui ora si aggiungono anche i ristori dell’emergenza Covid.
E’ partita così la prima azione disciplinare per “atti non conformi” a cui è seguita una contestazione per doppio lavoro, vietato dal regolamento aziendale. Nell’articolo si ricorda poi come Atac incassi ogni anno oltre mezzo miliardo di euro dal Comune, a cui ora si aggiungono anche i ristori dell’emergenza Covid.