Israele blocca Shmuel Peleg: il nonno di Eitan messo agli arresti domiciliari
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Israele blocca Shmuel Peleg: il nonno di Eitan messo agli arresti domiciliari

La polizia israeliana ha interrogato il nonno materno del piccolo sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone. Resterà in custodia fino a venerdì

Shumel Peleg
Shumel Peleg
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14 Settembre 2021 - 10.00


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Israele si è mosso e non sembra voler dare alibi al nonno del piccolo Eitan per il rapimento del piccolo: l’uomo è stato messo agli arresti domiciliari dopo essere tornato sul suolo israeliano.

La polizia israeliana ha interrogato Shmuel Peleg, il nonno materno di Eitan Biran, il bambino unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone del 23 maggio, riguardo alle accuse di aver “rapito e portato il nipote in Israele”. Lo ha reso noto la stessa polizia aggiungendo che, dopo l’interrogatorio, Peleg è stato posto agli arresti domiciliari fino a venerdì. A interrogare Shmuel Peleg è stata l’unità speciale 433

Indagata in Italia anche la nonna

Anche Etty Peleg, ex moglie di Shmuel Peleg e nonna materna del piccolo Eitan, è indagata per il sequestro del bambino di 6 anni.
Potrebbe essere lei uno dei complici di Shmuel Peleg, il nonno del piccolo, che è riuscito a fuggire dall’Italia portando con sé il nipotino di sei anni fino in Svizzera. E di lì si è imbarcato su un aereo privato che qualche ora dopo è atterrato in Israele. Ora è caccia agli altri complici. 

Leggi anche:  L'Onu accusa Israele di aver violato il cessate il fuoco in Siria occupando la zona demilitarizzata

Il 58enne israeliano, indagato da ieri per sequestro di persona aggravato, per portare il piccolo fuori dall’Italia ha eluso il divieto di espatrio che avrebbe dovuto impedire che il bambino lasciasse il suolo italiano. 

“Stiamo accertando l’accaduto per poi intervenire”, ha spiegato ieri il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Shmuel Peleg ha dichiarato intanto di aver portato il piccolo in Israele “per il suo bene”, “affinché cresca col ramo materno della famiglia e non con quello paterno che ne ha la tutela legale in Italia”. 

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