Il nonno del piccolo Eitan prova maldestramente a difendersi: "Non sapevo del divieto di espatrio"
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Il nonno del piccolo Eitan prova maldestramente a difendersi: "Non sapevo del divieto di espatrio"

Shmuel Peleg ha portato senza permessi il nipote in Israele e adesso sta scontando gli arresti domiciliari

Shmuel Peleg
Shmuel Peleg
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15 Settembre 2021 - 12.58


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Ci auguriamo che non esistano giustificazioni che possano indurre le autorità a non andare in fondo a questa oscura vicenda.

I legali del nonno Shmuel Peleg, agli arresti domicialiari in Israele, sostengono che non gli siano mai stati notificati il divieto di espatrio e tutti i provvedimenti relativi alla vicenda Eitan dal 10 agosto in poi.

A sostegno della loro tesi, portano il documento del 10 agosto firmato dal giudice tutelare di Pavia, Michela Finucci, che rigetta la nomina a tutore di Peleg e invita il tutore, la zia Aya, “a domandare” al nonno del bambino “la consegna del passaporto” del piccolo “entro e non oltre il 30 agosto 2021”.

“Ritenuto quindi meno l’interesse di Samuel Peleg e di Esther Cohen a rimanere inseriti nel presente procedimento ed avere accesso agli atti esperiti successivamente al deposito telematico di detto procedimento – si legge nell’atto giudiziario – il giudice manda alla cancelleria perché compia quanto necessario al fine di non mantenere più inserite nel procedimento le parti indicate”.

Leggi anche:  Israele, l'accordo sugli ostaggi e la sindrome irlandese

Da queste ultime parole, secondo i legali, si evince che non avrebbero più potuto ricevere comunicazioni, mai  nemmeno notificate in altro modo, sul portale del processo civile telematico Polisweb. 

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