Oggi a Roma il "Coccinella Day": l'obiettivo è salvare 300mila pini da un parassita
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Oggi a Roma il "Coccinella Day": l'obiettivo è salvare 300mila pini da un parassita

Il 70% dei pini della capitale è colpito da questo parassita che provoca l'asfissia della pianta. La coccinella elimina il problema mantenendo l'equilibrio biologico

Coccinella Day a Roma
Coccinella Day a Roma
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15 Settembre 2021 - 10.51


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Corsa contro il tempo per salvare gli alberi della capitale, con il richiamo a un insetto particolarmente amato, che oltre che portare fortuna, adesso deve portare salute.

Per salvare i Pini di Roma da un parassita che sta uccidendo decine di piante alcune associazioni hanno organizzato il Coccinella Day con lo scopo di liberare l’insetto in grado di mangiare i parassiti.

Il progetto è promosso da sette associazioni che nel secondo municipio della capitale hanno deciso di interviene in maniera naturale mantenendo l’equilibrio biologico dell’ambiente.

I pini di Roma sono colpiti da un parassita originario del Nord America, la cocciniglia tartaruga.

“La Cocciniglia tartaruga si attacca ai rametti dei pini – ha spiegato all’AGI Massimo Proietti Rocchi, presidente della consulta del Verde del II municipio di Roma e organizzatore dell’iniziativa e dell’associazione Amici di Villa Leopardi – un fungo si attacca a questo parassita e di fatto colpisce la pianta che poi muore asfissiata. I pini malati si riconoscono perché hanno la parte bassa secca”.

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Il progetto ‘Coccinella libera tutti’ per salvare i pini di Roma prevede l’acquisto di due tipi di coccinelle, la Exochomus quadripustulatus, che si nutre della Cocciniglia tartaruga maggiormente diffusa; e la Cryptolaemus Montrouzieri che si nutre di cocciniglie cotonose (pseudococcidi). 

“Il prossimo Coccinella day è in programma per la fine di settembre – ha aggiunto Proietti Rocchi – i primi ad utilizzare le coccinelle contro questi parassiti sono stati gli americani in California nel 1880. In tre anni hanno risolto il problema mentre da noi si vuole risolvere con l’endoterapia, attraverso trattamenti di abamectina che non guariscono la pianta e creano danni all’equilibrio biologico essendo una sostanza tossica”.

Le associazioni che promuovono il progetto sono sette: Amici di Villa Leopardi, Comitato Don Minzoni, Amici dei Pini di Roma, Parco Mario Riva Onlus, Comitato Via Mascagni, Aurelio Volontari Decoro Tredicesimo, Comitato Catalani Vessella. É stata, inoltre, messa in piedi anche una raccolta fondi on line finalizzata all’acquisto di 6.000 coccinelle per trattare 600 alberi.

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Oltre a liberare le coccinelle nei principali parchi si organizzano anche incontri con i bambini per delle  lezioni di entomologia dove vengono mostrate le piccole casette di legno costruite per accogliere e proteggere le coccinelle.
Si stima che nella capitale ci siano circa 400mila pini nelle aree pubbliche e altrettanti nel privato.

“Il 70% dei pini romani è colpito da questo parassita – ha detto Proietti Rocchi – liberando le coccinelle abbiamo avuto ottimi risultati poiché si ricrea l’equilibrio biologico, sono simbolo di benessere  e rappresentano la fertilità del terreno. Una volta insediate sono poi in grado di riprodursi naturalmente, infatti ogni coppia svilluppa dalle 150 alle 300 uova”.

 

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