Le uniche due certezze che dovranno essere i punti cardine della vicenda sono due: che il bambino riesca a venire in serenità e che qualcuno paghi per un rapimento che va in tutt’altra direzione della pace necessaria a un bambino che ha perso l’intera famiglia.
“Voglio adottare Eitan e crescerlo come figlio mio”.
E’ quanto afferma Gali Peleg, zia materna del bambino di sei anni unico sopravvissuto della sua famiglia alla strage della funivia Stresa-Mottarone. “Vogliamo mostrare ai Biran (la famiglia paterna) che per Eitan è meglio stare in Israele, come volevano i suoi genitori”.
Il 23 settembre si terrà la prima udienza che stabilirà a chi sarà affidato il piccolo.
“Sono solo concentrata su Eitan adesso. E non bado a tutto quello che avviene intorno”, ha aggiunto Gali Peleg.
La 29enne, che era in silenzio da quando suo padre Shmuel Peleg – infrangendo la legge italiana – è tornato in Israele con il bambino, aggiunge: “Vorrei credere che riusciremo a raggiungere un qualche accordo, un’intesa. Noi siamo pronti a mettere tutto da parte. Vogliamo mostrare loro (ai Biran) che per Eitan è meglio stare qui, come volevano i suoi genitori, che gli hanno sempre detto che a breve sarebbero tornati in Israele”.
La zia materna del bambino sottolinea: “Sono concentrata su Eitan adesso. Voglio onorare le volontà di mia sorella adesso, avevamo un patto”. E conclude: “Voglio adottarlo e crescerlo come figlio mio. Mia sorella era anche la mia migliore amica. Eitan è la cosa che più mi importa, l’unica che interessa a me e alla mia famiglia”.
E alla fine assicura: “Per lui farò tutto. Faremo tutto”.
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