Accordo tra le famiglie per gestire la sua routine fino all'8 ottobre, ma Eitan (per adesso) resta in Israele
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Accordo tra le famiglie per gestire la sua routine fino all'8 ottobre, ma Eitan (per adesso) resta in Israele

Le famiglie hanno chiesto il totale silenzio stampa per proteggere il bambino, le udienze riprendernno tra due settimane

Prima udienza per Eitan a Tel Aviv
Prima udienza per Eitan a Tel Aviv
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23 Settembre 2021 - 07.35


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Si è arrivati a un accordo che per il momento custodisce la tranquillità per un bambino che ne ha bisogno.
Un’intesa tra la famiglia Biran e la famiglia Peleg per ‘gestire’ la routine di Eitan da oggi all’8 ottobre. Lo hanno annunciato gli avvocati della famiglia Biran al termine della prima udienza al tribunale di Tel Aviv.

Al tempo stesso il giudice ha stabilito la ripresa delle udienze a partire dall’8 ottobre per 3 giorni consecutivi. Nel frattempo – hanno aggiunto gli avvocati – le famiglie hanno chiesto il totale silenzio stampa per proteggere il bambino. Allo stato attuale, quindi, Eitan resta in Israele, almeno fino alla ripresa delle udienze. 

“Voglio vedere Eitan a casa”. Queste le parole di Aja Biran, la zia del piccolo, all’ingresso del tribunale di Tel Aviv prima dell’inizio della prima udienza della causa da lei intentata per riportare in Italia il bimbo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. “Sono preoccupata per lui, voglio riportarlo a casa il più presto possibile”, aveva aggiunto Aja Biran visibilmente emozionata.

Poco prima erano arrivati la nonna materna di Eitan, Etty Peleg Cohen, e sua figlia Gali Peleg che nelle recenti settimane aveva annunciato di volere adottare Eitan. In aula anche Shmuel Peleg, nonno materno che aveva portato in Israele il piccolo ed è indagato a Pavia per sequestro aggravato di persona.

La giudice ha consentito la presenza in aula solo di Shmuel Peleg e di Aja Biran, il resto della famiglia fuori. Udienza a porte chiuse.

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