Manipolazione, sfruttamento delle facoltà psichiche e vessazioni: è questo il trattamento riservato a Patrizia Reggiani, in balia dell’ex compagna di cella.
E’ intervenuto infatti il giudice: “Sfrutta la sua fragilità, deve lasciare la sua villa”.
La sua ‘aguzzina’ sarebbe Loredana Canò, ex compagna di detenzione della vedova di Maurizio Gucci, diventata sua “assistente personale” e andata a vivere con lei nella lussuosa abitazione di Milano.
Decisiva per far scattare “l’ordine di protezione” del Tribunale è stata la testimonianza del domestico, che ha portato al nuovo amministratore di sostegno della Reggiani due audio che dimostrano come Loredana Canò stesse “sfruttando la fragilità psichica” dell’amica milionaria.
La donna “attraverso vessazioni, violenze, ossessivo controllo e manipolazioni” stesse volgendo “a suo esclusivo vantaggio le importanti possibilità economiche della Reggiani”, segnata dal 1992 dalle conseguenze neurologiche dell’asportazione di un tumore al cervello.
Ora la donna sarà tenuta ad allontanarsi dalla lussuosa abitazione della Reggiani, a non avvicinarsi più ai luoghi da lei abitualmente frequentati, a “cessare la condotta pregiudizievole” con cui avrebbe fino ad ora “indebitamente condizionato la vita privata” della Reggiani “al fine di manipolarla e orientarne la volontà”.
Il Corriere specifica che la misura non va confusa con un’inchiesta penale avviata in aprile per “circonvenzione di incapace” che aveva coinvolto Canò insieme al precedente amministratore di sostegno e all’avvocato a capo della Fondazione beneficiata dal testamento della madre di Reggiani, né con la misura cautelare dell’“allontanamento dalla casa familiare”.