La Corte d’Assise d’appello di Milano ha confermato la condanna a 4 anni per omicidio stradale per Fabio Manduca, l’ultrà napoletano arrestato nel 2019 per aver travolto e ucciso con il proprio Suv il tifoso Daniele Belardinelli.
L’uomo morì negli scontri del 26 dicembre 2018 poco lontano dallo stadio di San Siro, a Milano, prima della partita tra Inter e Napoli. A gennaio per Manduca era stato disposto l’obbligo di dimora.
Manduca: “Sono dispiaciuto per la vittima” – La Procura aveva impugnato puntando, come in primo grado, sull’omicidio volontario, ma la stessa Procura generale aveva chiesto la conferma del verdetto.
“Sono dispiaciuto per la vittima e la sua famiglia, non volevo che una persona morisse, quella sera era la mia prima trasferta, non sono un ultrà”. Lo ha detto Fabio Manduca ai cronisti dopo la sentenza della Corte d’Assise.
La difesa di Manduca – Secondo Manduca “quella sera si poteva evitare che le due tifoserie venissero a contatto diretto. Quella sera è successo un casino, era la mia prima trasferta, mi piace il calcio ma non sono un ultrà”.
Il suo legale, l’avvocato Eugenio Briatico, ha spiegato che “siamo soddisfatti perché non è stata riconosciuta l’impostazione della Procura che chiedeva l’omicidio volontario e ribadiremo, invece, in Cassazione le nostre argomentazioni d’appello”.
La difesa, infatti, ha sostenuto che manchino le prove per dimostrare che fu Manduca a investire Belardinelli.