Una storia di una disumanità tremenda, per cui è giusto che chi ha compiuto questa barbarie debba pagare.
La Polizia di Stato di Perugia un’ordinanza cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Perugia a carico di due soggetti, un uomo e una donna, entrambi di circa 40 anni, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di spaccio di sostanze stupefacenti, e, per uno dei destinatari, anche di violenza sessuale aggravata e di morte come conseguenza di altro delitto.
Le indagini svolte dalla Squadra Mobile, coordinate dalla Procura, sono state avviate nella mattinata dell’11 aprile 2021, quando all’interno dell’abitazione di uno dei destinatari del provvedimento, in Piazza Vittorio Veneto a Perugia, era stato constatato il decesso di una giovane ecuadoriana di 27 anni, madre di due bambini, dopo un malore dovuto all’abuso di stupefacenti.
Al momento dell’intervento erano state trovate all’interno dell’appartamento quattro persone, tra i quali i due indagati, oltre ad un’altra coppia amici della ragazza.
Le attività investigative, tra cui l’analisi dei cellulari degli indagati, dei tabulati telefonici e delle telecamere di video sorveglianza, hanno documentato che nella serata del 10 aprile la giovane, poi morta, aveva trascorso la prima parte della serata bevendo alcolici in un altro appartamento in compagnia di connazionali.
Intorno alle 00.45 si era spostata, con un gruppo di loro, tra cui gli indagati, nell’appartamento di via Piazza Vittorio Veneto, dove consumava eroina e cocaina fornitagli proprio dal proprietario di casa.
La donna violentata in stato di incoscienza – Nella nottata l’indagato, rimasto solo con la ragazza, che si trovava evidentemente in uno stato di incoscienza per la consistente assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti, approfittando delle precarie condizioni fisiche e psichiche della vittima, l’avrebbe indotta a subire atti sessuali, scattandole anche fotografie.
Le violenze sarebbero andate avanti anche nelle prime ore della mattina seguente, e cioè poco prima delle 10, orario presumibile del decesso.
Le indagini, oltre a chiarire i contorni di quanto accaduto la notte tra il 10 e l’11 aprile, hanno portato alla luce l’attività di commercio di sostanze stupefacenti di vario tipo, cocaina, eroina e marijuana messa in piedi dalla donna in qualità di organizzatrice e dall’uomo quale collaboratore abituale.
L’uomo al quale viene contestato anche il reato di morte o lesione come conseguenza di altro delitto è stato portato nel carcere di Capanne, la donna complice nell’attività di spaccio è stata sottoposta al regime degli arresti domiciliari.