La condanna severissima a Mimmo Lucano ha fatto discutere e scatenato le più disparate reazioni dal mondo della politica.
Ma ci sono da sentire entrambe le campane, sia chi difende che chi accusa, nonostante l’umanità e l’accoglienza di Mimmo Lucano non siano da mettere assolutamente in discussione.
Parla il procuratore di Locri Luigi D’Alessio: “Sono vittima di un’aggressione mediatica. Sono amareggiato ma sereno con la coscienza. Non ho agito con intento persecutorio. E’ come illudersi di convincere i no vax: lo sport nazionale dopo una sentenza resta quello di diffondere bufale e una visione distorta della realtà, rifiutandosi di capire”.
Giunto alla soglia della pensione, si offre da scudo alle critiche verso i suoi giovani sostituti che hanno chiesto e ottenuto la pesante condanna per Mimmo Lucano.
“Non vi lasciate impressionare. Io sono il vostro ombrello: la pioggia me la prendo tutta io. Processi così ne capitano un paio in tutta la carriera”, racconta averli rassicurati “Lucano – dice D’Alessio- ha una mirabile idea di accoglienza, riservata però ai pochi eletti che avevano occupato le case. Manteneva sempre gli stessi mentre la legge prevede alternanza. E gli altri li mandava nell’inferno della baraccopoli di Rosarno. Noi non abbiamo affatto processato l’accoglienza che anzi ammiriamo. Ma la modalità di sua gestione in violazione della legge. Non avremmo dovuto farlo perchè Lucano è al di sopra della legge? O perchè chiunque può commettere reato purchè a fin di bene?” “Riace – dice il Procuratore di Locri- è un Comune dissestato”.
Lucano non è stato certo Messina Denaro ma ha inteso male il suo ruolo di Sindaco dicendo ‘io me ne infischio della legge’. Io mi rendo conto che 13 anni sono parecchi. E mi auguro che in appello saranno ridotti. Ma la matematica non è un’opinione. Le pene sono il risultato di una somma di reati, non si definiscono a peso”.
“Lucano – dice ancora D’Alessio- è uno degli uomini più potenti che io abbia mai visto ma io non sono uno che si spaventa. Da magistrato democratico mi sono reso conto di lottare contro un potente, anzi un potentissimo suo malgrado. Solo Biancaneve e Alice nel Paese delle meraviglie non se ne sarebbero accorte”