Ranieri Guerra: "Sono stato un capro espiatorio, per coprire altri hanno provato ad eliminare me"
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Ranieri Guerra: "Sono stato un capro espiatorio, per coprire altri hanno provato ad eliminare me"

L’ex direttore vicario dell’Oms, indagato dalla procura di Bergamo per la gestione dell’emergenza, ha respinto tutte le accuse nel suo libro dal titolo “Bugie, verità, manipolazioni”, che uscirà il 5 ottobre

Ranieri Guerra, esperto italiano dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms)
Ranieri Guerra, esperto italiano dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms)
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4 Ottobre 2021 - 10.21


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Ranieri Guerra – ex direttore vicario dell’Organizzazione mondiale della sanità, ex del Comitato tecnico-scientifico – ora collabora con l’accademia nazionale di medicina, associazione attiva nel campo della divulgazione scientifica. La sua storia con l’Oms è chiusa.
“I nostri rapporti sono terminati il 30 giugno per fine contratto”, ha detto in un’intervista al Corriere della sera, negando il fatto che la decisione di lasciare possa essere legata al suo coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Bergamo, dove è indagato per falsa testimonianza in un filone dell’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid. Di queste accuse ha parlato nel suo libro, “Bugie, verità, manipolazioni”, editore Piemme, in uscita il 5 ottobre.
“Ho subito violenti attacchi per presunta negligenza, quando tra il 2014 e il 2017 ero direttore della prevenzione al ministero della Salute, sul mancato aggiornamento del piano pandemico Panflu datato 2006. Sono stato poi sospettato di aver cercato di insabbiare le prove con pressioni sull’ex funzionario dell’ufficio Oms di Venezia, Francesco Zambon, mio principale accusatore. Avrei cercato di posticipare l’attualità del piano al 2016. Col libro ho cercato di ribaltare la narrativa corrente su di me dopo aver avuto l’autorizzazione da Ginevra a divulgare una serie di informazioni che documentano la realtà dei fatti”
Il Panflu era vecchio di 14 anni
“Prima di andarmene nel 2017 avevo lasciato consegne precise e un piano pronto per essere attivato in caso di emergenza. È un mistero che le negligenze mi siano state tutte attribuite. Nel 2016 il piano pandemico era stato riletto e giudicato ancora adeguato da parte di una serie di colleghi del ministero”.
Hanno provato a rovinare la sua vita professionale, ha detto. 
Chi voleva eliminarla?
“Una convergenza di interessi. Da una parte quelli che in Italia volevano coprire chi avrebbe dovuto aggiornare il piano pandemico nel 2018-2019. Dall’altra chi aveva interesse a togliermi di mezzo per avere rapporti diretti con la sede centrale Oms di Ginevra anziché interloquire con me, e mi riferisco al direttore della regione europea Hans Kluge”

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