Ora si capirà meglio e, forse, capiranno meglio anche gli elettori.
Roberto Jonghi Lavarini, noto come il “barone nero”, è indagato per le ipotesi di finanziamento illecito e riciclaggio nell’indagine milanese scaturita dall’inchiesta giornalistica di Fanpage sulla campagna elettorale di Fratelli d’Italia.
La guardia di finanza ha effettuato perquisizioni nei confronti dell’uomo, il quale non è un esponente di FdI. Risulta indagato anche l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza.
Non risulta invece indagata l’avvocata Valentina Valcepina, candidata FdI alle elezioni comunali che appariva nei video diffusi da Fanpage.
La decisione di perquisire Jonghi Lavarini è stata presa dai pm dopo l’acquisizione delle oltre 100 ore di filmato registrato dal giornalista che per tre anni si sarebbe infiltrato, fingendosi un imprenditore, tra i sostenitori di Fratelli d’Italia a Milano.
Indagato anche l’europarlamentare Fidanza
Anche l’europarlamentare di Fdi Carlo Fidanza e’ indagato per finanziamento illecito e riciclaggio nell’inchiesta milanese scaturita da quella giornalistica di Fanpage.
Fidanza e Roberto Jonghi Lavarini, che fu candidato per Fdi alla Camera nel 2018, sono indagati per le due ipotesi reato contestate nell’inchiesta – coordinata dall’aggiunto Maurizio Romanelli e dai pm Piero Basilone e Giovanni Polizzi – sulla base, a quanto si e’ saputo, di frasi che sono state da loro pronunciate nel primo video dell’inchiesta giornalistica di Fanpage.
I pm ieri hanno acquisito il filmato integrale con le registrazioni (oltre 100 ore) dei dialoghi tra un cronista ‘infiltrato’, nelle vesti di un finto imprenditore, Jonghi Lavarini, detto il ‘Barone nero’, condannato a due anni per apologia del fascismo, Fidanza, europarlamentare e capo delegazione di Fratelli d’Italia, e la neoconsigliera del Comune di Milano, e all’epoca candidata di Fdi, l’avvocato Chiara Valcepina (che non risulta indagata al momento). Dialoghi da cui e’ venuto a galla un presunto sistema di “lavanderia”, di cui parla proprio Jonghi Lavarini, per pulire soldi versati in nero destinati alla campagna elettorale e usati anche per altre elezioni. E poi anche incontri con esplicite battute razziste, fasciste e sessiste e anche riferimenti al discorso di Hitler alla birreria di Monaco e saluti romani.
E’ stato il ‘barone nero’, come emerge dal filmato di Fanpage, a presentare Carlo Fidanza al giornalista e l’eurodeputato gli avrebbe spiegato, come risulta dal video, che poteva contribuire alla campagna elettorale versando sul conto corrente o “se e’ piu’ comodo fare del black”, del ‘nero’, tanto, come ha detto il ‘Barone Nero’, ci sono una “serie di lavatrici” per il finanziamento. Frasi che hanno portato, appunto, all’iscrizione dei due nel registro degli indagati e oggi ad una perquisizione del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf di Milano nella casa di Jonghi Lavarini. Un attivita’ finalizzata a cercare eventuali riscontri, tra documenti e dispositivi informatici, su finanziamenti ‘opachi’ e riciclaggio di denaro di cui si parla nelle registrazioni di Fanpage.
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