Calo nei contagi e nei ricoveri per Covid, i morti sono 41: ecco i dati di oggi
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Calo nei contagi e nei ricoveri per Covid, i morti sono 41: ecco i dati di oggi

Il tasso di positività è allo è quasi all'1% (0,99%), un dato stabile rispetto all'1,1%% di ieri. Contagi e terapie intensive in calo da cinque settimane

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7 Ottobre 2021 - 18.25


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Il ritorno nelle scuole e negli uffici sembra non aver fatto da tramite per la diffusione del virus, che anzi sta retrocedendo inaspettatamente da diverse settimane.

Sono invece 41 le vittime in un giorno, in calo rispetto alle 39 di ieri. 

Sono 297.356 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 301.773. Il tasso di positività è allo è quasi all’1% (precisamente 0,99%), un dato stabile rispetto all’1,1%% di ieri.

Sono 403 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, 12 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 24 (stesso numero di ieri). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 2.824, rispetto a ieri 48 in meno.

Dal 29 settembre al 5 ottobre calano, per la quinta settimana consecutiva, i nuovi casi di Covid-19 (sono stati 21.060 rispetto a 23.159 della settimana precedente, pari al -9%), così come calano dell’8,5% le persone in isolamento domiciliare (86.898 rispetto a 94.995). Ma soprattutto un netto calo, pari a -19,4%, si vede nei decessi, passati da 311 a 386.
Lo rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che confronta i dati della settimana dal 29 settembre-5 ottobre 2021, con quelli della precedente.

“Ormai da 5 settimane consecutive il dato nazionale mostra una discesa dei nuovi casi settimanali, anche se nell’ultima settimana, rispetto alla precedente, 5 Regioni registrano un incremento percentuale dei contagi”, spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.
Gli aumenti riguardano Basilicata (+73,6%), Prov. Aut. Bolzano (+8,7%), Prov. Aut. Trento (+20,9%), Sardegna (+5%), Valle D’Aosta (+64,5%), ma rimangono “contenuti in termini assoluti”.

“Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – si registra un ulteriore calo dei posti letto occupati da pazienti Covid-19: rispetto alla settimana precedente scendono del 13,2% in area medica e del 5,7% in terapia intensiva”. A livello nazionale il tasso di occupazione rimane basso (5% in area medica e 5% in area critica) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per quella critica.

3a dose a rilento, serve obbligo per sanitari – Su 7,6 milioni di persone candidate a ricevere la terza dose di vaccino anti Covid, la copertura attuale è appena al 2,4%, rileva il Gimbe che invita a prevederne l’obbligo per gli operatori sanitari ed estenderla agli under 80.

Ad oggi la Circolare del Ministero della Salute prevede di utilizzare per le dosi booster sia Pfizer che Moderna in specifiche categorie di popolazione: in una prima fase over 80 e ospiti e personale sanitario e socio-sanitario delle RSA; quindi gli operatori sanitari. Complessivamente, la platea vaccinabile con la terza dose è di quasi 7,6 milioni di persone alle quali dal 14 settembre sono state somministrate quasi 185mila dosi con un tasso di copertura del 2,4%, e notevoli differenze regionali: dal 9% del Molise allo 0% della Valle D’Aosta.

“L’efficacia del vaccino resta alta ma i primi lievi segni di riduzione impongono una programmazione strategica, per somministrare la terza dose alla popolazione generale ed evitare fughe in avanti da parte di alcune regioni”.
Gimbe propone di “ampliare progressivamente la platea vaccinabile con dose booster alle fasce anagrafiche a rischio di malattia grave e decesso, iniziando con la fascia 70-79 anni e successivamente 60-69 e 50-59”. E’ inoltre necessario, conclude il report, “estendere l’obbligo della terza dose per gli operatori sanitari, al fine di garantire la sicurezza per i pazienti e ridurre il rischio di limitare l’erogazione di prestazioni sanitarie per patologie non Covid-19”.

Diminuiscono del 22,2% le somministrazioni settimanali di vaccini anti Covid e quasi 2,6 milioni di over 50 rimangono ancora senza copertura.
Lo rileva il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sottolineando come la loro vaccinazione con un ciclo completo rimane “la priorità assoluta”. Dall’inizio della campagna al 6 ottobre (aggiornamento ore 6.13) risultano consegnate 98,8 milioni di dosi. Il 76,8% della popolazione (45,4 milioni di persone) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+452.187 rispetto alla settimana precedente) e il 72,4% (42,9 milioni) ha completato il ciclo (+661.771).
Nei frigoriferi stoccate vi sono attualmente 13,4 milioni di dosi. Nell’ultima settimana, però, scende ancora il numero di somministrazioni: sono state 1,2 milioni, con una media di quasi 160mila al giorno. Il numero di nuovi vaccinati, dopo la risalita a 589mila della settimana precedente, è sceso a quota 488mila nell’ultima settimana (-17,1%), “confermando per ora i modesti effetti del green pass sulla curva dei nuovi vaccinati, al netto dell’incognita relativa al numero degli esoneri”, si legge.
Le coperture vaccinali per fascia di età con almeno una dose di vaccino sono molto variabili: vanno dal 96,7% degli over 80 al 70,4% della fascia 12-19. Nonostante la circolazione della variante Delta, l’efficacia del vaccino resta molto alta: nelle persone vaccinate con ciclo completo rispetto a quelle non vaccinate, le diagnosi di Sars-CoV-2 si riducono del 79-84%, i ricoveri ordinari, dell’88,6-95,6%, quelli in terapia intensiva del 90,7-100% e i decessi del 91,5-100%.

 

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