Campagne antisemite e azioni violente: i progetti del gruppo nazi-fascista
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Campagne antisemite e azioni violente: i progetti del gruppo nazi-fascista

La procura: "Campagne di apologia del fascismo, negazionismo della shoah, incitazione all'odio"

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19 Ottobre 2021 - 12.43


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Le procure di mezza Italia sono a lavoro per intercettare e fermari gruppi dediti all’apologia del nazifascismo ma anche ad atti violenti e criminali.
Campagne di apologia del fascismo, negazionismo della shoah, incitazione all’odio razziale e all’antisemitismo e una “costante attività di addestramento paramilitare”. Queste le attività dei gruppi organizzati di matrice neonazista sui quali si sono concentrate le indagini della Digos di Napoli e del personale della Direzione centrale della Polizia di prevenzione Ucigos – Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo interno, culminate oggi nell’esecuzione di decreti di perquisizione emessi dalla Procura partenopea nei confronti di 26 persone.
L’organizzazione “sovversiva, neonazista e suprematista” diffusa sul territorio nazionale svolgeva campagne di apologia del fascismo e antisemite anche attraverso chat e canali sulle piattaforme Telegram e Whatsapp
Azioni violente
Munizioni, numerose armi “soft air” fra cui anche un lancia-granate, abbigliamento tattico e numerosi device sui quali saranno svolti accertamenti tecnici. E’ quanto trovato a maggio scorso nel corso delle perquisizioni eseguite nei confronti di alcuni dei 26 indagati dalla Procura di Napoli nell’ambito di indagini su un’associazione sovversiva neonazista e suprematista.
Nel corso delle indagini, svolte da Digos di Napoli e personale della Direzione centrale della polizia di prevenzione Ucigos – Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo interno, sono state intercettate comunicazioni aventi ad oggetto la disponibilità di armi e la programmazione di “eclatanti azioni violente”, secondo quanto riferisce in un comunicato il procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Melillo.
Addestramento militare
E’ organizzata all’ombra di un costituito “Ordine di Hagal” l’associazione sovversiva neonazista e suprematista sulla quale hanno fatto luce le indagini della Digos di Napoli e della Direzione centrale della polizia di prevenzione Ucigos – Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo interno.
L’associazione era caratterizzata da “una rigida compartimentazione informativa in base al livello gerarchico raggiunto e volta a realizzare un avanzato addestramento militare dei suoi adepti, alcuni dei quali risultano aver frequentato, anche all’estero, corsi per l’utilizzo di armi da sparo corte e lunghe e per l’addestramento in tecniche di combattimento corpo a corpo”.
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