Trovati altri green pass falsi: li avevano un medico e 4 operatori sanitari
Top

Trovati altri green pass falsi: li avevano un medico e 4 operatori sanitari

La Procura di Ravenna ha disposto il sequestro di altri cinque Green pass falsi che si aggiungono ai 79 già sequestrati nell'ambito dell'indagine che ha portato all'arresto di un medico vaccinatore

Centro vaccinale Ravenna
Centro vaccinale Ravenna
Preroll

globalist Modifica articolo

16 Novembre 2021 - 12.00


ATF
Fioccano gli avvisi di garanzia e i sequestri per le organizzatissime macchine di produzione di Certificati falsi.
La Procura di Ravenna ha disposto il sequestro di altri cinque Green pass falsi che si aggiungono ai 79 già sequestrati nell’ambito dell’indagine che ha portato all’arresto di un medico vaccinatore 64enne. Secondo due quotidiani locali si tratta di certificati di operatori delle sanità nella città romagnola: un medico del reparto Infettivi dell’ospedale di Ravenna e altri 4 operatori, tra cui 2 infermieri e un’ostetrica di un consultorio.
I loro nomi si vanno ad aggiungere a quelli di una psichiatra e di un oculista sempre ravennati.
Il medico che falsificava i Green pass: “Mai ricevuto denaro”
Nell’interrogatorio di garanzia di lunedì mattina Mauro Passarini, il medico di origine bolognese ma da tempo residente a Marina di Ravenna dove mercoledì sera la polizia gli ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ha negato di avere mai ricevuto danaro. Ha però ammesso che si prestava a simulare la vaccinazione ai no vax che andavano da lui e glielo chiedevano.
Ha poi spiegato che è stato un pranoterapeuta di una città veneta, conosciuto a un seminario, a fare il suo nome a diverse persone no vax del Nord Italia (soprattutto dalla provincia di Belluno ma nella lista ci sono anche persone dalle province di Venezia, Udine, Torino e Rovigo), che poi lo hanno contattato nei suoi due ambulatori a Ravenna.
Il medico vaccinatore: “Sieri pericolosi e nocivi” Durante l’interrogatorio ha respinto la definizione di “no vax” essendosi lui auto-vaccinato.
Tuttavia, come riportato dalla stampa locale, ha in sintesi spiegato di essersi prestato perché riteneva il vaccino pericoloso e nocivo. Sui 1.550 euro trovati in tasca al momento della prima perquisizione della squadra Mobile, il 17 ottobre, ha detto che li aveva dimenticati lì dopo averli prelevati per un corso di meditazione giorni prima. E di mera dimenticanza ha parlato anche per le 13 fiale di vaccino Pfizer ritrovate dagli inquirenti – coordinati dal pm Angela Scorza – sempre il 17 ottobre, abbandonate a temperatura ambiente (cioè ormai inutilizzabili) su un lettino di un ambulatorio. Al termine dell’interrogatorio, l’avvocato difensore Carlo Benini ha chiesto i domiciliari. Il gip Corrado Schiaretti si è riservato la decisione. L’indagato è accusato di falso, peculato e corruzione.
Native

Articoli correlati