C’è la pandemia, la gente muore, l’unica strada per proteggere noi stessi e gli altri – in attesa di un farmaco che ancora non c’è – è quella di vaccinarsi e anche rispettare le regole.
Ma purtroppo c’è una minoranza di fanatici, di disinformati e di egoisti che le sta tentando tutte pur di evitare i vaccini:
“Subissati di domande e richieste, spesso ai limiti dell’insistenza, per avere informazioni e ottenere l’esenzione dalla vaccinazione anti Covid”. È la denuncia dei medici di Medicina generale della sezione napoletana della Fimmg.
“I toni – ha spiegato Corrado Calamaro – si stanno facendo sempre più accesi. Da mesi ormai, vediamo in piattaforma regionale un certo numero di pazienti che ripetono i tamponi per evitare di doversi vaccinare; quegli stessi pazienti No vax ora stanno facendo di tutto per ottenere certificazioni di esenzione. Non è concepibile che le nostre giornate debbano essere programmate anche in funzione di queste richieste assurde che costringono noi medici di famiglia a sottrarre tempo all’assistenza di pazienti che avrebbero ben più bisogno”.
In alcuni casi il diniego al certificato di esenzione ha portato a situazioni di tensione e alla ricusazione del medico. “Più ci avviciniamo al 6 dicembre, data dalla quale il tampone non sarà più un escamotage alla vaccinazione – ha concluso Calamaro – più c’è agitazione da parte di questi pazienti. Molti, sentendosi dire di no, scelgono di cambiare il proprio medico di famiglia”.
Dalla Fimmg Napoli emerge anche un’altra preoccupazione, quella per la vaccinazione anti influenzale: “Troppi pazienti – ha denunciato Luigi Sparano – hanno paura di ricevere entrante le vaccinazioni. Stiamo cercando di far comprende che l’influenza rischia di essere un gravissimo rischio, oltre che un problema in vista di una nuova ondata di Covid, ancor più possibile se si dovesse diffondere la variante sudafricana”. Il rischio, se non si riuscirà a dare una svolta alla campagna anti influenzale, è che le terapie intensive vadano in grandissimo affanno a causa del combinarsi dei due virus.
“Siamo ancora in tempo per evitare di farci travolgere – ha concluso Sparano – non possiamo permettere che tornino le chiusure e il dramma delle rianimazioni al collasso. Oggi abbiamo gli strumenti per evitare che negli ospedali ci si debba preparare ad applicare il codice nero, quello per il quale i medici sono costretti a scegliere chi salvare e chi lasciar morire”.