Giallo di Liliana Resinovich, ormai pochi dubbi: è suo il corpo trovato in un parco a Trieste
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Giallo di Liliana Resinovich, ormai pochi dubbi: è suo il corpo trovato in un parco a Trieste

Da quanto si è appreso il corpo era adagiato a terra dentro due sacchi neri che coprivano la parte superiore e quella inferiore. Si sarebbero intravisti alcuni indumenti, tra cui un giubbotto grigio. 

Giallo di Liliana Resinovich, ormai pochi dubbi: è suo il corpo trovato in un parco a Trieste
Liliana Resinovich
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6 Gennaio 2022 - 14.19


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Ormai i dubbi sono davvero pochi: il corpo ritrovato mercoledì pomeriggio a Trieste è quasi sicuramente quello di Liliana Resinovich, la donna scomparsa a metà dicembre. Il corpo è stato trovato in due sacchi della spazzatura. 

Sul fronte delle indagini la questura giuliana aveva ascoltato mercoledì mattina nuovamente Claudio Sterpin, l’amico della donna, così come Sebastiano Visintin, il marito.

Quest’ultimo era giunto nel tardo pomeriggio al parco accompagnato in macchina da un’altra persona. “Nessuno mi ha contattato per un eventuale riconoscimento del corpo”, ha precisato parlando con i cronisti e spiegando di essere giunto di sua iniziativa. “Spero di non trovare il corpo di Lilly – aveva aggiunto – è una storia che va avanti e non capisco ancora il perché. Se è lei resterà una traccia indelebile nel mio cuore. Non ho neanche più voglia di vivere” ha aggiunto, in lacrime.

Da quanto si è appreso il corpo era adagiato a terra dentro due sacchi neri che coprivano la parte superiore e quella inferiore. Si sarebbero intravisti alcuni indumenti, tra cui un giubbotto grigio. 

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“In quella situazione in cui la donna è stata trovata, al freddo, al buio e sotto la pioggia non si poteva fare e capire molto e quindi ogni conclusione sul suo stato ci siamo riservati di farla in un’altra sede. Ma credo ci siano molte cose da chiarire” ha detto il medico legale Fulvio Costantinides che mercoledì pomeriggio ha ispezionato il cadavere della donna rinvenuta in una stradina dell’ampio parco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste.

“Non è stata un’attività facile in quelle condizioni atmosferiche – aggiunge Costantinides – non l’abbiamo manipolata praticamente per niente, abbiamo agito con molta cautela e delicatezza per evitare di perdere qualche indizio importante e quindi abbiamo fatto portare via il corpo così come lo abbiamo trovato, d’intesa anche con il Pm Maddalena Chergia. Siamo stati sul posto il tempo materiale necessario per i primi rilievi che ci servivano. Comunque l’impegno è proseguito per oltre un’ora”.

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