Virginia Raggi e le sue capriole: si sente parlare meno dell’ex sindaca di Roma da quando ha lasciato il suo ruolo, ma oggi torna prepotente sulle scene con una capriola delle sue.
L’antefatto: Raggi è stata fotografata in coda a una farmacia per avere il tampone rapido, visto che – com’è noto – non è vaccinata. Alle polemiche, l’ex prima cittadina di Roma reagisce così: “Oggi alcuni quotidiani hanno rilanciato una fotografia che mi riprende mentre sono in fila, insieme a decine di persone, davanti ad una farmacia in attesa di poter fare un tampone. Chiariamo subito due punti: non stavo facendo nulla di illegale e, a differenza di quanto qualcuno vuole insinuare, non ero in ‘incognito’ solo perché indossavo un cappuccio per difendermi dal freddo. Se avessi voluto nascondermi (da cosa poi?) avrei cercato una farmacia senza fila”.
“Ma il punto non è questo- prosegue Raggi- È piuttosto il clima di odio e discriminazione che si sta generando nel Paese attraverso l’etichetta ‘no-vax’. Dobbiamo fermare questa atmosfera di caccia alle streghe. Penso ad alcuni articoli letti in questi giorni. Uno mi ha particolarmente colpita: ‘L’identik del no-vax: licenza media, senza lavoro e con disagio abitativo’.
Al di là della valenza statistica del dato, credo che così facendo si stia innescando un meccanismo di ghettizzazione sociale. Le divise, vax e no-vax, sono sbagliate perché creano partigianerie avverse e pronte a scontrarsi”.
“Per questo motivo- sottolinea ancora l’ex prima cittadina- ringrazio tutte le persone che mi hanno espresso solidarietà, dopo che il ‘mostro’ è stato sbattuto in prima pagina: lo hanno fatto al di là della loro scelte personali rispetto al vaccino Covid e lo hanno fatto senza tener conto della diversa appartenenza politica. Sono segnali distensivi che vanno controcorrente rispetto alla narrazione che si fa del Paese”.
“Quanto al vaccino Covid lo ripeto: è una scelta che va fatta ascoltando i medici e gli specialisti, non qualche politico che si improvvisa esperto ma in realtà prova soltanto a ‘solleticare la pancia’ del Paese per fini elettorali”.
Una bella arrampicata sugli specchi, non c’è che dire: da una parte è innegabile che titoli come quelli citati dall’ex sindaca siano classisti, ma dall’altro c’è un dato inconfutabile: gran parte dei problemi dovuti alla quarta ondata, primo tra tutti la pressione sul sistema sanitario, sono dovuti ai non vaccinati. Parlare di ‘politici che solleticano la pancia’ ha senso se si fa riferimento a chi strizza l’occhio ai no vax, non a chi invita a vaccinarsi.
Vaccinarsi sarà anche una libera scelta: ma è una discrimine tra chi è maturo abbastanza da vivere in una società civile e chi non lo è. Evidentemente, Virginia Raggi questa differenza non l’ha chiara.