Individuati gli autori del danneggiamento alla Scala dei Turchi: uno era già stato condannato per falliti attentati
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Individuati gli autori del danneggiamento alla Scala dei Turchi: uno era già stato condannato per falliti attentati

I militari sono risaliti a lui e a un altro uomo di mezza età, entrambi di Favara, visionando le immagini di videosorveglianza della zona e svolgendo una serie di perquisizioni

Individuati gli autori del danneggiamento alla Scala dei Turchi: uno era già stato condannato per falliti attentati
La scala dei turchi
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12 Gennaio 2022 - 16.36


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Idioti e criminali: i carabinieri di Agrigento hanno identificato gli autori del raid vandalico che, nella notte fra venerdì e sabato, ha deturpato la scogliera di marna bianca della Scala dei Turchi di Realmonte. La falesia, candidata a diventare patrimonio dell’umanità Unesco, era stata imbrattata con polvere di ossido di ferro rossa.

Sono due i denunciati con l’accusa di danneggiamento di beni avente valore paesaggistico.

Sono dunque bastate poco meno di 48 ore ai carabinieri di Agrigento per dare un nome e cognome ai vandali. Uno è Domenico Quaranta, pluripregiudicato, già condannato agli inizi degli anni Duemila per i falliti attentati terroristici alla Valle dei Templi di Agrigento e alla metropolitana di Milano. 

A settembre, inoltre, aveva danneggiato con vernice rossa la scogliera di Punta Bianca di Agrigento. 
 


I militari sono risaliti a lui e a un altro uomo di mezza età, entrambi di Favara, visionando le immagini di videosorveglianza della zona e svolgendo una serie di perquisizioni e verifiche fra Realmonte e Favara, passando anche da Porto Empedocle e Agrigento.
 


I filmati hanno permesso di accertare che un furgone, un Ford Transit, è giunto di sera alla Scala dei Turchi; poi da quel mezzo sono scese due persone trascinando dei sacchi contenenti la polvere di ossido di ferro. Dopo un’attenta e ripetuta analisi delle immagini, i carabinieri sono riusciti ad acquisire il numero di targa del furgone.
 

Leggi anche:  Agrigento: la campagna è assetata, ma si gettano in mare milioni di litri d'acqua


I sospetti dei carabinieri si sono subito concentrati sui due uomini di Favara. Le successive perquisizioni hanno consentito di ritrovare, all’interno dei magazzini ispezionati, guanti sporchi della stessa polvere e ulteriori prove.
 

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