Covid, scuola: la ventilazione meccanica è una soluzione al problema ma è stata installata solo in 200 istituti italiani
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Covid, scuola: la ventilazione meccanica è una soluzione al problema ma è stata installata solo in 200 istituti italiani

I dispositivi sono in grado di effettuare uno scambio continuo tra aria interna ed esterna, in modo da "pulire" l'ambiente e ridurre così il rischio di contagio

Covid e scuola
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21 Gennaio 2022 - 11.29


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Il problema del Covid nelle scuole sta affliggendo l’Italia: c’è una soluzione ma solo pochi istituti l’hanno adottata. Nonostante numerosi studi, nazionali e internazionali, abbiamo dimostrato che la ventilazione meccanica nei luoghi chiusi sia efficace contro il Covid-19, in molte classi italiane non è stata ancora adottata. Nel nostro Paese solo 200 scuole si sono dotate dei dispositivi in grado di effettuare uno scambio continuo tra aria interna ed esterna, in modo da “pulire” l’ambiente e ridurre così il rischio di contagio.

Secondo i dati del comitato “Idea scuola”, raccolti da La Repubblica, la Regione Marche è quella più virtuosa: qui si concentra infatti la maggior parte degli istituti che ha adottato la ventilazione meccanica. Al di fuori del territorio governato da Francesco Acquaroli (che ha messo a bilancio 12 milioni di euro per gli impianti, che costano circa 5mila euro a classe), la ventilazione meccanica si trova soltanto in 23 plessi.

In virtù dell’efficacia del sistema di aerazione forzata, l’istituto Spallanzani di Roma ha lanciato un appello all’esecutivo. “Auspichiamo che il governo predisponga un piano Marshall triennale per la messa a norma e l’adeguamento degli edifici scolastici – ha detto il direttore Francesco Vaia -. Bisogna diminuire la concentrazione del virus attraverso la ventilazione meccanica, fino a tre volte più efficace dell’aerazione naturale”.

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Se da una parte è vero che milioni di euro sono stati stanziati dal governo per la ventilazione meccanica nelle scuole, dall’altra, ha spiegato il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, “va organizzata meglio la spesa, bisogna individuare gli incaricati provincia per provincia e installare gli impianti entro il prossimo settembre”.

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