La quarta ondata ha piegato l’Italia ed il mondo intero. Ci sono tuttavia segnali contrastanti provenienti dalla comunità scientifica: se da una parte si pensa che Omicron possa segnare la fine della pandemia dall’altra c’è chi commenta affermando che è comunque ancora presto per poterlo dire.
“Fare previsioni con un virus così variabile è sempre molto complicato. Credo che quello dell’Oms sia solo un auspicio ma, oggi, non ci sono elementi sufficienti per dire che con Omicron è arrivata la fine della pandemia. Tutta questa sicurezza potremmo averla tra un po’”.
Così Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), commenta quanto affermato dal direttore generale dell’Oms per l’Europa che ha detto che è “plausibile” che con Omicron l’Europa “si stia avviando alla fine della pandemia”.
“Certamente la variante Omicron ci sta facendo avvicinare molto a quelle che sono le caratteristiche di un virus circolante in una fase endemica – ha osservato Andreoni – e anche l’immunità che si sta raggiungendo con i vaccini e i guariti è indicativa di una endemia”. Secondo l’infettivologo “questo elemento non ci porta molte garanzie sul fatto che non si possa affacciare una altra variante con caratteristiche che rendano i vaccini meno efficaci”, ha avvertito.
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