Morto l'insegnante che si era dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri di Rende
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Morto l'insegnante che si era dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri di Rende

Francesco Chiarello, questo il nome del docente originario del crotonese e residente a Rende, era stato soccorso da due gommisti e un carabiniere, che si sono precipitati con un estintore tentando di spegnere le fiamme che avvolgevano il corpo dell'uomo.

Morto l'insegnante che si era dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri di Rende
Morto l'insegnante che si è dato fuoco a Rende
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16 Febbraio 2022 - 11.52


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Una storia tristissima: è deceduto all’ospedale Cardarelli di Napoli il docente 33enne che il 31 gennaio scorso si è dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri di Rende, in provincia di Cosenza, dopo essersi cosparso il corpo di benzina. 

Francesco Chiarello, questo il nome del docente originario del crotonese e residente a Rende, era stato soccorso da due gommisti e un carabiniere, che si sono precipitati con un estintore tentando di spegnere le fiamme che avvolgevano il corpo dell’uomo.

Immediatamente soccorso dai medici del 118, l’uomo è stato poi trasportato all’ospedale ‘Annunziata’ di Cosenza, quindi trasferito presso il Centro grandi ustionati del Cardarelli di Napoli. Il 33enne aveva riportato ustioni sul 70 per cento del corpo.

Il cordoglio  del presidente della Regione

“E’ deceduto Francesco Chiarello, il giovane professore che lo scorso 31 gennaio si era dato fuoco davanti ad una caserma dei carabinieri, a Rende. Sono rimasti ignoti i motivi di quel tragico gesto. La Regione Calabria esprime sincero cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia”. Lo scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

La speculazione no-vax

Subito dopo il drammatico episodio i no-vax avevano fatto circolare sulla rete una serie di fake news sostenendo che il professore si era dato fuoco per protesta contro il green pass che lo aveva costretto ad abbandonare il posto di lavoro.

Menzogna smentita con sdegno dagli stessi familiari che avevano spiegato come il loro congiunto fosse vaccinato e che le cause del gesto erano di altra natura.

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