Un’ennesima storia di razzismo in Italia, dove una coppia di ragazzi lavoratori non riesce a trovare casa a causa del colore della pelle: nel 2022 si è ancora confinati a questo tipo di limitazioni mentali. Una ventunenne cerca casa a Forlì con il suo compagno. Entrambi sarebbero degli inquilini ideali in quanto lavoratori a tempo indeterminato eppure non riescono a trovare nessuno disposto a stipulare un contratto di locazione con loro. Il rifiuto dipenderebbe dal colore della loro pelle. A denunciare gli atteggiamenti discriminatori di agenti immobiliari e proprietari di case è la stessa ragazza, cittadina italiana ma originaria del Burkina Faso.
Quando la sentono parlare al telefono con il suo accento romagnolo gli agenti immobiliari che chiama per cercare una casa da affittare sono sempre gentilissimi e disponibili. Poi, però, quando leggono il suo nome o vedono il colore della sua pelle la storia cambia, il tono si fa molto più cauto, si trovano mille scuse, l’affare sfuma e tutto si risolve in un nulla di fatto.
La denuncia sui social – Un’amica della giovane donna ha raccontato la sua storia sui social che è stata raccolta dall’edizione forlivese del Resto del Carlino: sta cercando un appartamento in affitto con il suo compagno di 25 anni, anch’egli originario del Burkina Faso, ma denuncia di subire delle discriminazioni razziste da parte delle agenzie immobiliari. “Una volta, durante la telefonata, eravamo arrivati addirittura a fissare l’appuntamento per visitare una casa – racconta la 21enne – poi mi hanno chiesto il nome e, appena ho risposto, hanno cancellato l’incontro”. Anche il compagno ha un contratto a tempo indeterminato: caratteristiche che ne farebbero dei candidati ideali per trovare una casa in affitto. Se non fosse per il loro nome straniero e per il colore della loro pelle.
Il racconto della ventunenne – Secondo alcune agenzie, come raccontato dalla ragazza, molti proprietari di casa “non hanno piacere” di affittare le case agli stranieri. “Nonostante capisca il loro punto di vista – ha concluso la ragazza – continua a non sembrarmi giusto questo atteggiamento. Vivo in Italia da sempre, ho frequentato tutte le scuole qui, lavoro qui. Mi sembra ingiusto che io e il mio fidanzato non possiamo avere l’opportunità di costruire il nostro futuro insieme solo perché porto un nome straniero”.