Covid, Draghi: "Niente proroga dello stato d'emergenza dopo il 31 marzo
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Covid, Draghi: "Niente proroga dello stato d'emergenza dopo il 31 marzo

Il premier ha spiegato inoltre che l'Italia non sarà più divisa per colori e che non saranno obbligatorie le mascherine all'aperto così come le Ffp2 in classe. Nessuna quarantena per i contatti dei positivi.

Covid, Draghi: "Niente proroga dello stato d'emergenza dopo il 31 marzo
Mario Draghi
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23 Febbraio 2022 - 18.52


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Draghi vuole portare l’Italia alla normalità. “Voglio annunciare che è intenzione del governo non prorogare lo stato d’emergenza oltre il 31 marzo”.

Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Mario Draghi. Il premier ha spiegato inoltre che l’Italia non sarà più divisa per colori e che non saranno obbligatorie le mascherine all’aperto così come le Ffp2 in classe. Nessuna quarantena per i contatti dei positivi.

“Situazione epidemiologica in forte miglioramento”
Il governo “è consapevole del fatto che la solidità della ripresa dipende prima di tutto dalla capacità di superare le emergenze del momento. La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese”, ha precisato.

“Metteremo gradualmente fine a obbligo Super Green pass”
Draghi ha inoltre affermato: “Metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all’aperto – tra cui fiere, sport, feste e spettacoli -. Continueremo a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze. Il nostro obiettivo è riaprire del tutto, al più presto”.

“La crescita del Paese dipende dalle giuste riforme”
Il premier si è quindi soffermato sull’apetto economico. “La crescita di lungo periodo del Paese dipende dalla nostra capacità di attuare oggi le giuste riforme e gli investimenti necessari. Il Pnrr è un’opportunità storica per affrontare i problemi che sono rimasti irrisolti per decenni, come la carenza di infrastrutture o le diseguaglianze generazionali e di genere. Dobbiamo attuare il Piano a stretto contatto con associazioni ed enti locali. Perché non esiste una sola ricetta per tutto il Paese, ma dobbiamo adattarci alle esigenze e alle caratteristiche di ogni territorio”.

Preoccupa prezzo energia, aumentiamo produzione di gas”
Draghi ha quindi aggiunto che “la principale preoccupazione è l’aumento del prezzo dell’energia. Il governo è intervenuto più volte per aiutare imprese e famiglie – soprattutto le più povere – e per trovare soluzioni strutturali affinché questo problema non si riproponga in futuro. La settimana scorsa abbiamo stanziato quasi 6 miliardi di euro, che si aggiungono agli oltre 10 che abbiamo già impiegato a partire dallo scorso anno. Incrementiamo la produzione nazionale di energia rinnovabile e di gas, che potrà essere venduto a prezzi più contenuti di quello importato”

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