Quando Putin donò a Bari un'effige di San Nicola, in nome della 'pace'
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Quando Putin donò a Bari un'effige di San Nicola, in nome della 'pace'

Accanto alla statua una dedica, firmata  proprio da  Putin,  in cui si esaltano i valori della pace e cooperazione fra Bari e la Russia, nel segno di San Nicola.

Quando Putin donò a Bari un'effige di San Nicola, in nome della 'pace'
Putin a Bari nel 2003
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Michele Cecere Modifica articolo

11 Marzo 2022 - 14.20


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Mentre le tv mandano in onda l’infinita diretta della catastrofe umanitaria ucraina, in Italia, sdraiati su comodi divani, noi discettiamo di Nato e delle ragioni storiche del conflitto, di come ci eravamo dimenticati del Donbass o di oltre vent’anni in cui l’Occidente ha più o meno candidamente tollerato le atrocità putiniane, a partire dalla Cecenia del 1999.  Siamo un po’ tutti per la pace, noi italiani, ma c’è chi la vuole ottenere inviando  armi e chi con i comunicati stampa, chi vuole improvvisare improbabili marce verso Kiev e chi, pur di apparire solidale con gli aggrediti, vorrebbe cancellare secoli di cultura russa, magari cominciando da Fedor Dostoevskij.

Dice bene una mia amica, “si litiga per la pace!”, si, ma sempre restando al calduccio sui nostri comodissimi divani, mentre la maratona televisiva dei profughi si mescola alla pubblicità, è proprio vero che tutto fa spettacolo in questo crepuscolo del mondo, dove sullo spauracchio del conflitto nucleare fra un po’ magari cominceranno a scommettere i bookmakers  di Londra.

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Bari, la città da cui scrivo queste righe, è considerata la porta d’oriente, è la città di San Nicola e nel suo nome da quasi mille anni c’è un filo diretto con la chiesa ortodossa, tanto che c’è una piccola cappella proprio nella cripta sotto la basilica del santo e un’altra chiesa più grande, proprio di fronte alla grande basilica, tutta dedicata al culto ortodosso. Ma c’è un vero pezzo di Russia nella città, perché nel 1911, ai tempi  del lo zar Nicola II, l’ultimo prima della rivoluzione di ottobre 1917,  la Società Imperiale Ortodossa di Palestina incaricò un architetto russo della progettazione, mentre le autorità baresi e russe portarono in dono una grande icona di san Nicola. Nel 2008 la chiesa Russa è stata ceduta dal governo Prodi alla Russia, ecco perché si può dire che c’è un piccolo pezzo di  Russia a Bari. Qualche giorno fa i pacifisti cristiani baresi avevano pensato di organizzare una fiaccolata dalla basilica di San Nicola alla Chiesa Russa, ma la questura li ha vivamente “sconsigliati”:  meglio oscurarla per un po’, dovesse alzarsi in volo un caccia F16 della Nato dall’aeroporto di Gioia del Colle per bombardare questo pezzo di Russia in terra pugliese. Eppure, soprattutto dopo le ultime sparate del patriarca ortodosso a Mosca Kirill, in favore dell’invasione contro gli “infedeli gay” di Occidente, una marcia a Bari da San Nicola alla chiesa Russa assumerebbe forti significati simbolici.

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Sempre a Bari, proprio nel piazzale della Basilica nel centro storico, c’è una statua di san Nicola donata alla città, non dal vecchio zar Nicola ma proprio da “quello” attuale, Vladimir Putin, nel 2003. Accanto alla statua una dedica, firmata  proprio da  Putin,  in cui si esaltano i valori della pace e cooperazione fra Bari e la Russia, nel segno di San Nicola. Ora in città si raccolgono firme per rimuovere la scomoda dedica. Però, vi prego, non accostate il grande DostoevskiJ al piccolo dittatore del Cremlino, non lo merita nessuno dei due!

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