Il processo per violenza di gruppo relativo a Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 stelle, e a tre suoi amici, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, si terrà quest’oggi davanti al Tribunale di Tempio Pausania. I quattro non saranno presenti nell’aula del Tribunale della Gallura.
Oggi sarà presentata al Presidente della Corte, Marco Contu, la lista dei testi presentata da accusa, parti civili e difesa. Sono una quarantina i testimoni chiamati dal Procuratore capo Gregorio Capasso e altri trenta circa da difesa e parti civili. Nella lista testi c’è anche la moglie del comico genovese, Parvin Tadjik, così come alcuni vicini di casa, ma anche il maestro di kite surf delle due ragazze e diversi investigatori.
I quattro giovani genovesi sono tutti accusati di violenza di gruppo nei confronti di una giovane italo-norvegese. Il presunto stupro sarebbe avvenuto nella calda estate del luglio del 2019 in Costa Smeralda, nel residence del comico genovese. Ecco perché il Procuratore Gregorio Capasso chiamerà a deporre, se la lista verrà accolto dal Tribunale, anche la moglie di Grillo, che quella notte dormiva a poca distanza dal luogo della presunta violenza di gruppo. Anche se la donna ha sempre detto agli inquirenti di non avere mai sentito o visto nulla.
La parte civile della ragazza italo-norvegese, che oggi ha 22 anni, rappresentata dall’avvocata Giulia Bongiorno, ha chiesto di citare anche alcuni giornalisti, come l’inviata del Corriere della Sera Giusi Fasano e il collega di Repubblica Fabio Tonacci, per delle interviste realizzate in Sardegna. Tra i testi citati anche il proprietario del B&B dove hanno dormito le due ragazze dopo l’accaduto, Daniele Ambrosiani. Che però, parlando con l’Adnkronos, ha detto ieri di non avere ricevuto ancora alcuna citazione. “Ma davvero mi hanno citato come teste al processo sul presunto stupro in Costa Smeralda? Non lo sapevo, e non ne vedo il motivo. Io non so nulla, come ho già avuto modo di ripetere più volte…”, ha detto notevolmente sorpreso. Ambrosiani è il proprietario del B&B Surfhouse di Barrabisa, una località del Comune di Palau, in Gallura, dove alloggiavano le due ragazze che accusano Ciro Grillo, il figlio del garante del Movimento 5 Stelle, e il suo gruppo di amici di aver abusato di loro nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 in un residence di Beppe Grillo.
Sarà battaglia tra accusa e difesa sui nomi dei testimoni da portare in aula. Intanto, l’avvocata Giulia Bongiorno, come si apprende, ha chiesto ieri al Tribunale di celebrare un processo a porte chiuse, “vista la delicatezza della vicenda”. Sarà il Presidente Contu a decidere se accogliere la richiesta della legale della presunta vittima dello stupro collettivo.
La lista dei testi, di accusa e difesa, è lunga. Ci saranno, ancora, dei medici legali che dovranno spiegare quale fosse lo stato di salute delle due ragazze. Ma non solo. C’è anche David Enrique Bye Obando, il ragazzo norvegese-sudamericano, figlio di un ex deputato. La ragazza durante le indagini lo aveva accusato di abusi che sarebbero avvenuti durante una gita in campeggio. “Mi sono svegliata e lui stava venendo”, ha detto la giovane agli investigatori. Ma non è mai stato denunciato per questo. Il padre del ragazzo nega la citazione:”Mio figlio non è stato convocato dalle autorità giudiziarie norvegesi, l’unica autorità di fronte alla quale è responsabile. Né ha ricevuto citazioni da altre autorità. Non ha altro da aggiungere”, è il commento secco fatto ieri all’Adnkronos di Vegard Bye, padre di David Enrique Bye Obando. Il giovane è stato citato dalla difesa per il processo che prenderà il via questa mattina al Tribunale di Tempio Pausania.
Per quel presunto abuso, però, la ragazza italo-norvegese non ha mai denunciato l’ex amico. L’episodio risale al 2017 e sarebbe avvenuto in un campeggio in Norvegia. Oggi dovrebbe essere un’udienza ‘filtro’ per decidere intanto il calendario e le prime questioni preliminari. Poi, nelle prossime udienze, si entrerà nel vivo del processo.