Guerra in Ucraina: “Non possiamo rimanere indifferenti, ogni sera sento il cibo più amaro. Bisognerebbe finirla con la guerra e istintivamente, senza fare un ragionamento, stare dalla parte degli oppressi”.
Così Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, condannato in primo grado per il modello di accoglienza dei migranti considerato strumentale dai giudici a suo beneficio, ha risposto alla Dire sull’Ucraina, a margine dell’evento con cui al Maxxi di Roma si sono celebrati i venti anni di ‘A buon diritto’ fondata da Luigi Manconi.
“Sono stato dalla parte delle persone in fuga dalle guerre, questo ho fatto a Riace”, ha detto ancora ricordando che questo e’ stato poi il “suo calvario, sono stato condannato, cacciato, mandato in esilio”, ha raccontato. Ed entrando nel merito della vicenda giudiziaria, ha detto con una provocazione: “Sono stato condannato per associazione a delinquere? L’ho fatta con monsignor Brigantini, con padre Zanotelli, con Dino Frisullo”.
“Ho cercato di fare affidamenti diretti alle cooperative del luogo”, ha spiegato Lucano denunciando il sistema mafioso che governa il mondo dei rifiuti in quelle terre.
La sua vicenda e la condanna a 13 anni in primo grado nel processo Xenia è stata ricordata da Alessandro Bergonzoni sul palco dell’ Auditorium.
“E’ stata sanzionata penalmente con lui la politica dell’accoglienza” ha detto Manconi, a proposito della condanna al sindaco di Riace Mimmo Lucano. “‘A buon diritto’- ha aggiunto- ha lanciato al tempo una raccolta di fondi che è arrivata a 368.445 euro, destinata al pagamento della multa e a realizzare strutture e iniziative di accoglienza. Abbiamo deciso, non sapendo quando sarà la sentenza definitiva, di investire in nuovi progetti sul modello Lucano con un comitato di garanti proprio in quelle terre calabresi in cui il suo modello e’ stato colpito”. “Non mi posso tirare indietro- ha concluso Mimmo Lucano intervistato- non finirò mai di ringraziare Manconi per la posizione che ha avuto nei miei riguardi, un condannato”.