Trecento euro al mese a testa per una durata massima di tre mesi dalla data d’ingresso in Italia, è questo il fulcro di un’ordinanza della Protezione Civile nei confronti dei rifugiati ucraini. I requisiti sono quelli di aver fatto richiesta di protezione temporanea e di aver trovato una sistemazione autonoma. In caso ci fossero anche dei minori, il contributo sarebbe maggiorato di 150 euro ulteriori per ciascun minore.
Il contributo potrà essere erogato in contanti da un qualunque istituto di credito nel Paese, nel caso l’avente diritto non abbia un conto corrente. Occorrerà presentare un proprio documento d’identità e la ricevuta del permesso per la protezione temporanea rilasciata dalla Questura competente. Nel caso in cui i profughi trovino un lavoro, si legge ancora nell’ordinanza, “il beneficiario può continuare a fruire della misura in godimento per un periodo massimo di 60 giorni”.
Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, i profughi ucraini vengono equiparati ai cittadini italiani. Verrà rilasciato loro un codice fiscale e con quello si potrà accedere alle prestazioni sanitarie. A ogni regione verrà invece riconosciuto un rimborso forfettario di 1.520 euro a profugo, per un massimo di 100mila unità.