Guido Silvestri, professore alla Emory University di Atlanta (Usa), ha affrontato il tema relativo al tasso di mortalità in Italia nell’inverno, a causa della variante covid Omicron. Dai dati ufficiali del ministero della Salute “si desume che la mortalità generale nell’inverno 2021-2022”, caratterizzato dalla circolazione della variante Omicron di Sars-CoV-2, “è stata simile a quella registrata nell’inverno 2016-2017 (pre-Covid), superiore a quella degli inverni 2017-2018 e 2018-2019, inferiore nei picchi a quella della primavera 2020 (prima ondata Covid, di breve durata) e nettamente inferiore a quella dell’inverno 2020-2021 (seconda e terza ondata)”.
“Da notare – aggiunge l’esperto che dedica al tema un post sulla sua pagina Facebook – che i picchi settimanali del 2021-2022 sono inferiori a quelli del 2016-2017 e nettamente inferiori a quelli sia di inizio 2020 che dell’inverno 2020-2021″. “A mio avviso – conclude – un grafico del genere aiuta, più di mille parole e commenti, sia a rispondere alla domanda ‘morti per Covid vs morti con Covid’ che a spiegare il concetto epidemiologico di ‘harvest effect'”.
Come ha spiegato anche l’Istituto superiore di sanità proprio in una pubblicazione su Sars-CoV-2 dello scorso anno, parlando di eccesso di mortalità si è spesso affrontato il tema dell’effetto ‘harvesting’, cioè dell’anticipazione del decesso “tra persone in condizioni di salute molto compromesse a inizio epidemia, che sarebbero comunque decedute nel breve periodo” (come riporta il testo Iss).