Il 25 aprile di quest’anno si preannuncia più saturo di polemiche del solito e non solo per le solite provocazioni fasciste. La polemica in seno all’Anpi continua specie in seguito alla volontà espressa da qualcuno di portare bandiere della Nato alle manifestazioni per la liberazione. Possibilità su cui l’Anpi ha messo il veto.
“Faremo il possibile per impedire qualsiasi incidente o provocazione. Le bandiere Nato sono inappropriate in questa circostanza in cui bisogna parlare di pace”, ha detto il presidente dell’Associazione, Gianfranco Pagliarulo, pur sottolineando che la posizione dell’Anpi sulla guerra in Ucraina sia chiarissima. “Non siamo mai stati equidistanti nella tragedia di questa guerra, eravamo e siamo dalla parte degli aggrediti e contro gli aggressori”.
Durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative per il 25 aprile, Pagliarulo ha anche parlato dell’invio di armi in Ucraina da parte dei Paesi europei, tra cui l’Italia: “Noi pensiamo che sia giusto definire la lotta armata degli ucraini contro l’esercito russo come una lotta di resistenza, va appoggiata senza dubbio”. Poi però ha precisato: “Detto questo, sarebbe sbagliato identificare la resistenza italiana con la resistenza ucraina. La resistenza italiana si è svolta in un contesto completamente diverso. Aggiungo che c’è stata una resistenza in Iraq, in Libia, c’è stata anche la resistenza dei talebani in Afghanistan, ma questo non vuol dire che siano simili tra loro”.
Riguardo le sanzioni, l’Anpi ha spiegato come siano “l’unica arma che sul lungo periodo può costringere la Russia a più miti consigli, oltre alla trattativa”. Allo stesso tempo però ha dichiarato: “Il timore è che si trasformino in un boomerang terribile per i Paesi Ue”. Tra questi, chiaramente, anche l’Italia, che si sta già trovando ad avere a che fare con un’inflazione alle stelle. Infine, Pagliarulo ha concluso: “L’unica soluzione ragionevole a questa situazione che coinvolge mezzo mondo, sia una soluzione negoziata che richiederebbe una buona volontà in primo luogo da parte di Putin, che ha tutte le responsabilità di questa vicenda, e in secondo luogo da parte di Zelensky. Il dramma è che non vedo questa buona volontà né in Putin, né in Zelensky, né in Biden, né nella Ue, quindi da questo punto di vista credo sia ragionevole essere pessimisti”.
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