Festa per gli 800 anni dalla morte di San Francesco? Sei senatori ex M5s votano no
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Festa per gli 800 anni dalla morte di San Francesco? Sei senatori ex M5s votano no

L’occasione è il disegno di legge che prevede di celebrare la ricorrenza, nell'anno 2026, dell'ottavo centenario della morte del santo poverello.

Festa per gli 800 anni dalla morte di San Francesco? Sei senatori ex M5s votano no
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27 Aprile 2022 - 18.31


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Ben sei esponenti del M5s in Umbria hanno votato contro le feste per il santo Patrono d’Italia, San Francesco. L’occasione è il disegno di legge che prevede di celebrare la ricorrenza, nell’anno 2026, dell’ottavo centenario della morte del santo poverello. “Oggi più che mai bisogna confrontarsi con uno dei più grandi intellettuali della terra”, ha ricordato Emma Pavanelli senatrice umbra del M5S.

“Francesco ci ricorda la relazione intima tra uomo e natura”, dice accorata, spiegando che noi “della terra siamo solo amministratori, non proprietari”. Si susseguono una serie di interventi che esaltano la figura del santo. Qualcuno azzarda analogie con il conflitto in Ucraina, citando l’esempio di Francesco “che era contro la guerra, in particolare contro la guerra santa”, dice con riferimento alle crociate il dem Francesco Verducci. “Oggi la guerra insanguina l’Europa, oggi ha significato far vivere il suo pensiero”. 

Poi la leghista Donatella Alessandrini che ricorda “il percorso condiviso con tutti gli attori coinvolti”, esprimendo la gioia per una scelta bipartisan. “Noi siamo orgogliosi come umbri di San Francesco”, dice ancora applaudita dal senatore Pillon. “Speriamo che la sua protezione arrivi anche a tutti i popoli oggi tormentati da eventi che mai ci saremmo aspettati”.

Un apprezzamento corale, che però al momento del voto, a fronte dei 181 senatori a favore registra dieci voti tra contrari e astenuti. I nomi sono quelli di ex senatori del M5S, confluiti nel Misto e nel gruppo Alternativa, Margherita Corrado, Mattia Crucioli, Bianca Laura Granato, Virginia La Mura, Barbara Lezzi e Vilma Moronese che dicono no. Si astengono invece Rosa Abate, Luisa Angrisani, Elena Botto e Silvana Giannuzzi.

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