Incredibile ma vero. Oggi, 5 maggio, dalle ore 15 alle 18, presso la Sala delle Conferenze della Camera dei deputati, si si svolge un incontro molto importante e atteso da tempo: “L’uguale libertà religiosa in Italia”, al quale sono state invitate tutte le comunità di fede presenti in Italia, oltre ad esponenti del mondo accademico e istituzionale. L’invito è stati formulato dai promotori, il Gruppo di ricerca “Diresom” (“Diritto e religione nelle società multiculturali”), dal Centro interdisciplinare “Scienze per la pace” dell’Università di Pisa e dalla Rete Università per la pace.
Le cose non sono andate male visto che hanno accettato l’invito e saranno presenti tutte le comunità di fede presenti in Italia, tranne una: la Chiesa cattolica. Pur avendo un ufficio preposto al dialogo interreligioso, nessun esponente della Cei sarà presente.
È quanto risulta dallo stesso comunicato ufficiale che conferma la presenza delll’Arcidiocesi ortodossa romena d’Italia, il Centro islamico culturale d’Italia, la Chiesa apostolica in Italia, la Chiesa cristiana avventista del Settimo giorno, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, la Chiesa evangelica luterana in Italia, la Chiesa evangelica valdese – Unione delle Chiese metodiste e valdesi, la Chiesa neo-apostolica, le Chiese Elim in Italia, la Comunità Bahà’ì d’Italia, la Comunità religiosa islamica italiana, la Confederazione islamica italiana, la Consulta evangelica, la Federazione Italiana per l’ebraismo progressivo, l’Istituto buddista italiano Soka Gakkai, la Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia, l’Unione buddhista italiana, l’Unione cristiana evangelica battista d’Italia, l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti, l’Unione delle comunità ebraiche italiane, l’Unione delle comunità islamiche in Italia, l’Unione induista italiana.
Eppure le intenzioni sembrano interessanti. Infatti si legge nei documenti predisposti per l’evento: “ L’incontro si propone di favorire un dialogo tra le comunità di fede e le Istituzioni sul tema dell’uguale libertà religiosa in Italia, volto a facilitare l’individuazione di percorsi comuni per la risoluzione delle criticità nell’esercizio di tale principio costituzionale”. Così viene un dubbio: è quell’idea di “uguale libertà religiosa” che non appassiona i vertici della Cei?